Il ds Diego Lopez saluta il Lens a causa… dei dati

Il ds Diego Lopez saluta il Lens a causa… dei dati

Diego Lopez, ex ds del Lens - a destra. (IMAGO)

Diego Lopez, direttore sportivo spagnolo, saluta il Lens: la separazione è avvenuta per una divergenza sull’uso dei dati con il patron.

35 anni, nato a Valencia e con una carriera già da grande direttore sportivo in Francia: il dirigente classe ’89 Diego Lopez ha lasciato in queste ore il Lens dopo un’ottima stagione – specialmente in termini di valorizzazione e monetizzazione dei giovani.

Era arrivato nell’estate 2024 come responsabile scouting, dopo aver ricoperto lo stesso ruolo al Bordeaux. Pochi mesi più tardi, è stato promosso direttore sportivo. E a un anno di distanza la decisione di separarsi dal Lens.

La più grande trattativa che lo ha visto protagonista? La cessione di Abdukodir Kusanov, difensore centrale classe 2004, al Manchester City per 40 milioni di euro durante lo scorso mercato di gennaio.

Alla base della scelta di lasciare il club francese c’è una divergenza di vedute con il proprietario, Joseph Oughourlian, circa la via di sviluppo del club. Oughourlian ha infatti espresso la sua propensione per un maggiore impiego dei dati nello scouting. Decisione di fronte alla quale Lopez, non concorde, ha scelto di salutare il Lens.

Oughourlian, patron del Lens, spiega l'addio di Diego Lopez
Oughourlian, patron del Lens

Lens, la separazione tra Lopez e Oughourlian

A confermare la ricostruzione è stato lo stesso Oughourlian: “Lopez ha fatto un lavoro eccellente. Non è stato facile, visto il peso dalle cessioni. Tutti mi avevano detto che sarebbe stato facile vendere Khusanov per 40 milioni di euro al Manchester City. Ma la settimana prima che l’affare si chiudesse non avevo ricevuto neanche un’offerta per la metà del prezzo”, ha detto il patron francese di origini armene – proprietario anche del Padova in Serie B.

E ha precisato: “Lopez ha negoziato in modo brillante e intelligente. Ma avevamo opinioni diverse sulla politica sportiva del club. Voglio dire, dobbiamo tenere maggiormente conto dei dati. Ma Diego ha ristrutturato il reparto scouting, tutto ciò che è legato alla valutazione dei giocatori. È un lavoratore instancabile che ha fatto molto lavoro”.