Inter-Como, Fabregas sul “no” in estate: “Mi fa male, ma domani penso solo a vincere”
Durante la conferenza stampa alla vigilia di Inter-Como, Cesc Fabregas riapre il retroscena dell’estate: il “no” alla panchina dei nerazzurri.
Alla vigilia di Inter–Como, sfida valida per la quattordicesima giornata di Serie A e in programma domani a “San Siro”, l’attenzione non è rivolta soltanto al confronto tecnico tra i due club. A tornare d’attualità infatti, è anche il retroscena dell’estate, quello legato a Cesc Fabregas, quando fu a un passo dalla panchina nerazzurra dopo la separazione tra l’Inter e Simone Inzaghi.
A giugno infatti l’allenatore catalano era considerato il candidato numero uno per guidare l’Inter in una stagione di rilancio dopo le “batoste” Scudetto e soprattutto Champions. Tuttavia la trattativa si chiuse con il “no” definitivo del Como, comunicato con una nota ufficiale, che anche diversi giorni dopo ha continuato inevitabilmente a far discutere: “Abbiamo comunicato il nostro rifiuto direttamente al presidente dell’Inter, che lo ha riconosciuto con la cortesia e la chiarezza che ci si aspetta tra club che nutrono reciproco rispetto”. Pochi giorni dopo, la dirigenza nerazzurra virò su Cristian Chivu, scelta poi confermata.
E oggi, proprio alla vigilia del match, il tema è inevitabilmente riemerso: Fabregas ha risposto così alle domande in conferenza stampa riguardanti il retroscena estivo. Di seguito le sue parole.

Inter-Como, Fabregas: “Io lavoro per il Como, emozione sì ma penso solo a vincere”
Una delle primissime domande della conferenza stampa di Fabregas punta proprio a riaprire il dossier estivo, con l’allenatore spagnolo che ha risposto in questo modo: “Non parlerò dell’argomento perché in questo momento non mi interessa. La tua domanda mi fa male in senso emotivo. Io lavoro per il Como: mi mangio tutto per il Como. Voglio solo andare a vincere la partita, fare una grande prestazione e continuare a crescere”.
Cesc Fabregas ha continuato così: “L’Inter ha un grandissimo allenatore, una grandissima squadra e dirigenti che conosco bene, da molto prima dell’estate. Sono grandissima gente. Vado spesso a San Siro a vedere le partite di Champions, lo sapete: l’ho detto qua pubblicamente. L’anno scorso e anche ora continuo a pensare che siano la squadra più forte. Imparo tantissimo da loro e non c’è vergogna a dirlo”.