Agenti vs FIGC: la situazione

Gabriele Gravina, presidente FIGC (imago)
Gli agenti italiani non hanno gradito le nuove norme della FIGC che regolamentano la loro attività lavorativa
Animi tesi e tensione palpabile. È la situazione che circonda il rapporto tra agenti e FIGC dopo la pubblicazione, da parte di quest’ultima, del nuovo regolamento che disciplina la situazione giuridica della categoria all’interno del calcio italiano.
Le associazioni italiane degli agenti sportivi del settore, nello specifico l’A.I.A.C.S., l’ASSOAGENTI, e la I.A.F.A. hanno emesso un comunicato congiunto in cui hanno fermamente condannato le nuove disposizioni emanate dal massimo organismo del calcio italiano.
“Le Associazioni Italiane degli Agenti Sportivi professionisti specializzati nel settore calcio A.L.A.C.S.ASSOAGENTI e I.A.FA., – preso atto della pubblicazione irrituale ed irragionevole da parte della F.I.G.C. del nuovo Regolamento Agenti Sportivi; avendo riscontrato una pluralità di disposizioni difformi rispetto agli atti legislativi sovraordinati di riferimento; constatato che l’emanazione è avvenuta in spregio alle norme applicabili dell’ordinamento nazionale e comunitario in materia di professioni regolamentate COMUNICANO di aver congiuntamente, con veemenza e tempestività, conferito incarico ai propri Avvocati al fine di agire in tutte le sedi competenti per tutelare i diritti ella categoria professionale degli Agenti Sportivi, diritti conquistati attraverso anni di ‘battaglie sindacali'”
“Altresì, le scriventi Associazioni dichiarano di interrompere qualsiasi forma di dialogo con la F.I.G.C e, al contempo, invitano le competenti Autorità Governative ad un immediato intervento allo scopo di garantire l’esecutività la piena applicazione dci provvedimenti legislativi di settore già promulgati. Le Associazioni, inoltre, si adopereranno per proporre un intervento normativo che consenta agli Agenti Sportivi di affrancarsi definitivamente dall’Ordinamento Sportivo”

LE NUOVE DISPOSIZIONI DELLA FIGC E LE RICHIESTE DEGLI AGENTI
Come precisato da Calcio Finanza la situazione giuridica internazionale degli agenti è in fermento ormai da un po’. Le norme imposte dalla FIFA, che prevedono il divieto al tetto massimo per le commissioni e quello alla rappresentazione multipla, sono attualmente sospese in attesa del giudizio della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, per comprendere se e quanto siano conformi al principio di libera concorrenza della Comunità.
La rivolta degli agenti italiani fa dunque parte di una più ampia dialettica tra chi rappresenta i calciatori e chi emana le norme nel mondo del calcio. Tra le disposizioni della FIGC gli agenti si sarebbero scagliati, in particolar modo, contro la richiesta di ulteriori approfondimenti sui compensi per averne una visione più trasparente.
E ancora, a non essere andata giù è anche la l’introduzione di una definizione nuova di agente domiciliato, che dovrebbe permettere di poter esercitare la professione nel caso in cui si fosse domiciliari presso un agente in possesso del titolo abilitativo.
Di rilievo è inoltre il fatto che la categoria abbia mosso i primi passi per potersi affrancare dall’ordinamento giuridico sportivo. Una casistica che permetterebbe agli agenti di non essere giudicati attraverso le norme emesse dalle federazioni sportive, come quelle promulgate ora dalla FIGC.