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Alla scoperta di Zeca, capocanonniere del Paulistao che sogna il ritorno in Europa

In attesa di aprile per l’inizio del Brasileirao, in Brasile il calcio non si ferma mai, con i primi turni della Copa do Brasil e i campionati statali ormai entrati nel vivo: un’occasione per scoprire talenti, con il confronto tra le grandi e le squadre di serie inferiori degli angoli più disparati del territorio verdeoro. Lo sa bene Walter Sabatini, che nel tentativo di raggiungere la salvezza con la Salernitana nelle scorse settimane ha pescato due giovani di prospettiva come Mikael ed Ederson. 

Quest’ultimo arriva dallo Stato di Sao Paulo, tra i più seguiti e con un livello più alto, dove c’è una squadra che sta stupendo: il Mirassol, club dell’omonima città che gioca nella quarta divisione, ma capace di eliminare il Gremio dalla Copa do Brasil e di sorprendere nel Paulistao, dietro solo a Palmeiras e Bragantino. Finora, ci sono state quattro vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta in nove turni. Merito anche dei gol di José Joaquim de Carvalho, conosciuto come Zeca, soprannome che si porta dietro dall’infanzia.  


La stagione della svolta

Eletto in 5 partite come migliore in campo, il classe 1997 ha segnato 6 gol in 9 giornate nel campionato Paulista ed è il giocatore con la percentuale più alta in rapporto tra tiri e gol. 192 centimetri, buona fisicità e mobilità per l’attaccante di Salvador de Bahia che è dotato di un buon tiro dalla distanza ed è un gran colpitore di testa. Un rendimento che ha attirato le attenzioni del Cruzeiro del suo idolo Ronaldo, oltre ad alcuni sondaggi dalla Serie A brasiliana, Cina, Giappone e dall’Europa, per quello che sarebbe un ritorno. Già perché un’esperienza nel Vecchio Continente l’ha già vissuta.

Nel 2017 era stato tesserato dai portoghesi del Boavista, dove con la seconda squadra aveva segnato 16 gol in 39 presenze, ma a causa di una frattura alla clavicola è stato costretto ad operarsi. “Prima dell’intervento ero su una sedia a rotelle, con un dolore terribile e con un pensiero che mi tormentava: “Basta. Vado a casa, basta, mi arrendo”. Sono un ragazzo molto religioso e quando mi sono addormentato durante l’operazione ho sognato di conquistare tutto ciò che volevo. Al risveglio ero molto motivato ad affrontare quella sfida e a riprendermi dall’infortunio”, ha dichiarato a Globo Esporte nei giorni scorsi.  


Il ritorno a casa

Tra saudade e infortunio, quello è stato il momento più duro. Nel 2019 è tornato in patria per giocare nel Goiás e successivamente nell’Oeste in Serie C, ma le cose migliori le ha fatte con la maglia del Londrina nel 2021, contribuendo alla salvezza in Serie B con 5 gol e 3 assist in 10 presenze. E adesso è tornato protagonista, col mercato ancora aperto in Brasile e con le pratiche per conseguire il passaporto portoghese avviate per un ritorno in Europa già sognato, ma che nei prossimi mesi potrebbe realizzarsi.

A cura di Mattia Zupo

Redazione

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