La prima stagione in Serie A da titolare a ventitré anni è sicuramente speciale, nonostante sia finita nel peggiore dei modi. Giorgio Altare da quando ha debuttato non ha più lasciato la titolarità nel Cagliari, nell’ultimo campionato terminato con la retrocessione. Settore giovanile con Milan e Genoa, poi i prestiti a Virtus Bergamo, FeralpiSalò e Olbia quindi la chiamata, a titolo definitivo, del Cagliari.
“Stiamo preparando la nuova stagione per provare le migliori soluzioni per poter colpire le squadre avversarie”, parola di Altare. L’obiettivo è chiaro: tornare subito in Serie A. “Dobbiamo lavorare per costruire il nostro nuovo percorso – racconta a grandhotelcalciomercato.com -. Liverani è un allenatore tenace. Esige tanto da noi perché è un grandissimo lavoratore, ma crede in noi e vuole che facciamo cose importanti in partita”.
Cagliari che ha da poco chiuso un colpo di assoluto spessore per la Serie B: “L’arrivo di Lapadula porta sicuramente esperienza e qualità, è un calciatore di grande livello e ci darà una grossa mano per il nostro percorso. Dobbiamo costruire tassello dopo tassello. Se andiamo oltre diventa tutto più difficile, un passo alla volta: lavoro e testa bassa, i conti li faremo alla fine”.
Per un difensore avere grandi maestri è fondamentale, specialmente nel campionato riconosciuto come la patria della fase difensiva. Lo scorso anno, prima di essere lanciato, Altare è cresciuto all’ombra di Diego Godin: “È stato un tassello importante per la mia carriera. Mi ha dato tanti aiuti e consigli preziosi, specialmente nei momenti di difficoltà mi ha spiegato cosa fare e come affrontare determinate situazioni”.
Esperienza, dunque. Esperienza come gli idoli di Giorgio: “Mi ispiro a Maldini e Baresi, due giocatori di grandissimo livello che vedevo da piccolo. Non ho la loro tecnica, ma faccio della cattiveria agonistica il mio punto di forza. Sotto questo aspetto mi rivedo più in Chiellini a livello di marcatura. Voglio dare sempre il massimo e spero di trasmettere il mio agonismo ai più giovani”.
Per anni nel settore giovanile del Milan, Altare ricorda la Primavera: “Giocavo con Donnarumma, Cutrone e Mastour. Sono stati anni bellissimi che mi hanno cresciuto. Il Milan mi ha dato tanto e lì ho potuto fare tantissime esperienze all’estero”.
Giorgio è rimasto legato ai suoi ex compagni: “Lì saluto e mando loro un abbraccio. Ci siamo ritrovati negli anni a giocare contro, come con Patrick la scorsa stagione a Empoli: è sempre bello rivedersi”. Poi il ricordo di Gigio già predestinato a 15 anni: “Ha fatto un grandissimo percorso e lo ha dimostrato. Ha ricevuto dalla natura grandi potenzialità e talento, lui è stato bravi a farli fruttare. Adesso però deve continuare a lavorare a testa bassa”. Sudore e fatica. Come quella che chiede mister Liverani per cercare di tornare subito in Serie A e Giorgio Altare fa della fatica il suo mantra.
A cura di Alessandro Schiavone
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