Alle volte va così perché deve andare così. Va così perché non c’è altra soluzione. Non vogliamo togliere del romanticismo alla storia più chiacchierata del momento, ossia quella tra il Barcellona e il suo attuale numero 10, Ansu Fati, il talento che ha ridato il sorriso al mondo blaugrana. Ma è giusto raccontare un retroscena (di mercato) piuttosto interessante: nel dicembre 2018 il giovane gioiellino della Masia era praticamente un nuovo giocatore del… Nizza.
Sì, Ansu Fati al Nizza. Era tutto fatto, accordi, strette di mano e pre-contratti. Il primo incontro tra le parti è datato novembre 2018, nel gennaio 2019 invece è il board del club francese a viaggiare a Barcellona per provare a stringere. “Si fa? Sì”. Tutto fatto a tal punto che il papà del ragazzino, il signor Bori Fati, posava già con la maglia del figlio, pronta, stampata. Scatti ricordo. Che sono rimasti chiusi, sigillati, negli archivi dei protagonisti di quella trattativa perché il trasferimento, alla fine, saltò per aria.
Il motivo è semplice: il passaporto comunitario di Ansu non arrivava. Sarebbe dovuto arrivare, passava il tempo, ma niente. E per ottenerlo avrebbe dovuto continuare a giocare in Spagna sì o sì. Scelta praticamente forzata. Ecco perché Ansu rinnova sia il 17 luglio 2019 con clausola di 100 milioni e dunque il 4 dicembre 2019 con clausola di 170: nessuno avrebbe pagato in quel momento storico/sportivo quei 100 milioni per lui.
Il particolare ‘burocratico’ chiuse anche altre porte, oltre al Nizza. Possibilità decisamente reali, tutte direzione l’estero: Chelsea, West Ham e Juventus. Ci sono state riunioni, contatti e incontri con tutte, consenso dalla parte del padre sul lato economico, ma il passaporto è sempre stato l’impedimento. All’ultimo momento il padre era propenso a scegliere il Valencia (che offriva 50 mila euro in più del Barcellona) ma l’allora agente spinse e convinse Ansu a firmare il primo contratto professionale coi blaugrana.
Ma oggi come allora resta sempre lo stesso problema: il rinnovo di contratto. Rinnoverà o meno? Il giocatore sembra non avere dubbi e spinge per restare ma servirà anche l’intesa economica con il padre (pretenzioso…) e con chi gestisce il ragazzo. Ottimismo blaugrana. Comunque, in ogni caso, il passaporto comunitario, questa volta, non sarebbe più un fattore vincolante.
Sartori ha iniziato la sua carriera da giocatore proprio nel Milan dopo essere cresciuto nel…
L'accordo tra Bologna e Lazio prevede che il riscatto di Casale avvenga ad alcune condizioni,…
Franco Mastantuono sta stupendo sempre di più, il River Plate se lo gode e le…
Tutto ciò che devi sapere sull'esterno spagnolo che potrà essere un grande protagonista nel prossimo…
Pobega ha dedicato una tesi al Milan e ora parte del suo futuro al Bologna…
Davide Calabria si prepara alla finale di Coppa Italia contro il Milan, affrontando il passato…