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Reveillere-Napoli, una trattativa nel cuore della notte

Si dice che la notte porti consiglio. Un proverbio che si rivela spesso veritiero, anche nelle operazioni di calciomercato. Lo sa bene Riccardo Bigon quando nel 2013 portò a Napoli Anthony Reveillere.

Perché il Napoli ha preso Reveillere

La stagione 2013-2014 è iniziata da pochi mesi e il Napoli di Rafa Benitez, dopo undici giornate, è secondo in classifica a tre punti dalla Roma capolista. L’allenatore, però, deve fare i conti con una vera e propria emergenza sulla corsia di destra visto l’infortunio di Zuniga e la rottura del legamento crociato di Mesto. Serve un rinforzo il prima possibile.

La palla, quindi, passa nelle mani di Riccardo Bigon e il lampo viene nel cuore della notte: Anthony Reveillere. Un giocatore che Benitez conosce bene avendolo allenato al Valencia e rimasto senza contratto dopo aver chiuso l’esperienza decennale con il Lione. Reveillere era già stato proposto al Napoli, ma non c’era stato un affondo. Il nome, però, torna d’attualità per l’emergenza e Bigon si muove…a mezzanotte.

 


 

Nel cuore della notte il direttore sportivo azzurro chiama l’intermediario Fabrizio Ferrari. “Siamo senza terzini, dobbiamo prendere Reveillere“. Ferrari aveva perso contatto con Reveillere, ma c’era un tramite che poteva riportarlo a lui, un suo amico che viveva a Parigi. Parte subito la telefonata, ma nessuna risposta. Dormiva? Macché, era in discoteca e…aveva alzato un po’ il gomito. La chiamata giusta arriva alle 2 di notte: “No, non ti voglio dare il numero di Reveillere” la prima risposta, in preda ai fumi dell’alcool.

 


 

Un tira e molla tra Ferrari e il suo amico, ma alla fine l’agente riesce ad avere il numero. Così, in pochissimi giorni, Reveillere sbarca in Italia per vestire la maglia del Napoli. Una sola stagione, ma con 18 presenze e una Coppa Italia in bacheca. Non male per una trattativa nata nel cuore della notte.

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