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Arnautovic, è di nuovo Italia 11 anni dopo: “Non era pronto per l’Inter”

L’Italia ritrovata dopo undici anni.  Sfidata a Wembley (con lo spavento del gol in fuorigioco) con la faccia cattiva e arrogante, e poi ritoccata in Serie A. Marko Arnautovic è pronto a diventare un nuovo giocatore del Bologna, undici anni dopo l’esperienza da triplete nell’Inter di Mourinho. Un mese fa, prima di Italia-Austria, ci eravamo affidati a chi lo conosce meglio (e lo ha portato a Bologna quest’estate) per capire cosa non funzionò nella prima parentesi italiana.

Il riscatto di Arnautovic

È un orgoglio vederlo giocare in partite del genere” ci spiegò Claudio Vigorelli, che da intermediario aveva trattato con gli agenti e la società nerazzurra per portarlo in Italia la prima volta, “sono passati tanti anni dalla sua avventura con l’Inter, ma lui finalmente è stato protagonista in una sfida importante all’Europeo”.

Già, perché Arnautovic è formalmente vincitore del triplete, anche se in quell’Inter ha giocato solo 3 partite in campionato. Ma Marko non si è mai sentito parte diretta di quell’impresa, nonostante fosse ben inserito nel gruppo: “Non sarò mai una persona che afferma di aver vinto la Champions o il Tripleteaveva detto a un’emittente austriaca in un’intervista.

 

“L’Inter credette in lui, ma fu spaventata dagli infortuni”

Arrivò a Milano nel 2009 a soli 20 anni, con la formula del prestito con diritto di riscatto: “L’Inter credeva nel giocatore, ma dati i tanti infortuni avuti nella stagione precedente aveva deciso di cautelarsi in questo modo” sottolinea Vigorelli. Gli stop forzati anche a Milano frenarono in parte l’austriaco, che spesso risultò non disponibile e fecero slittare il suo esordio in Serie A di sei mesi, fino al gennaio 2010.

Il carattere agitato e il trasferimento in una grande città fecero poi il resto: fra leggende di ritardi negli allenamenti e il suo arrivo in ciabatte alle riunioni di squadra. Mourinho recentemente ha raccontato che Arnautovic era talmente sicuro di sé stesso che appena arrivato, nella prima visita esplorativa al gli disse: “Sono più forte di Ibrahimovic e degli altri attaccanti” che si chiamavano Crespo, Adriano e Cruz…   


“Arnautovic si merita un palcoscenico del genere”

Siparietti a parte, il talento cristallino non è mai stato messo in dubbio: “In quella stagione non è riuscito ad esprimersi al meglio, però le qualità di Marko sono evidenti e sono contento che ora abbia questa occasione, che lo ripaga degli sforzi fatti” analizza Vigorelli, che continua “la splendida carriera che ha fatto, giocando ai massimi livelli anche in Premier League, dimostra che l’Inter aveva fatto la scelta corretta, acquistando un talento di prospettiva. Probabilmente per lui era troppo presto per fare il grande salto e giocare nel campionato italiano”.  


Ora invece, all’apice della maturità calcistica, non è troppo tardi per tornarci. Già da oggi, dal suo arrivo a Bologna e dall’ufficialità imminente. Il Bologna ha trovato il suo attaccante, che ha ancora tanto da dimostrare in Serie A. 

Paolo Borella

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Paolo Borella

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