Retroscena

Arsenal-PSG: un tuffo nel passato per Arteta

Mikel Arteta ha iniziato la sua carriera da professionista proprio nel PSG dopo essere cresciuto nel settore giovanile del Barcellona

Un trofeo internazionale. Soltanto questo manca a Mikel Arteta e al suo Arsenal per certificare lo status di big del calcio europeo. La Champions League non era stata così vicina negli ultimi venti anni ai gunners che, però, per raggiungerla dovranno prima eliminare il PSG, la squadra che ha fatto diventare grande Arteta quando era un giocatore.

La sua esperienza francese è breve ma intensa. Provare a emergere dalla cantera del Barcellona nel 2001 non è un’impresa semplice. Soprattutto se i tuoi compagni di reparto di chiamano Xavi e Iniesta. I blaugrana hanno già un centrocampo pieno di talento, con Luis Enrique titolare inamovibile. Lo spazio è davvero troppo poco per un talento come lui, che viene mandato in prestito per 18 mesi al PSG.

Una sorpresa. La sua vita cambia in poche ore. Dalle spiagge di Barcellona si ritrova di fronte la Torre Eiffel e un’altra squadra in cui il talento non manca. Ci sono Anelka e Jay Jay Okocha. Ma soprattutto Ronaldinho, che arriva quando Arteta è lì già da sei mesi dopo lo stop nella trattativa per il suo trasferimento in Inghilterra, proprio all’Arsenal.

I due diventano anche compagni di stanza e Arteta manterrà soltanto bei ricordi di lui: “Era un talento enorme. Aveva un’aura, un’energia, un sorriso sempre stampato in faccia che era impossibile essere di cattivo umore standogli vicino. Non avevo mai visto un talento del genere, mi chiedevo: come fa a fare queste cose? Fisicamente, tecnicamente, era un mostro“.

Mikel Arteta, allenatore Arsenal (crediti: Federico Piovesan)

Il periodo di Arteta al PSG

Il suo arrivo al PSG è frutto della volontà di Luis Fernandes, uno degli allenatori più vincenti nella storia del club. Lo scelse sia per le sue capacità tecniche che per i suoi valori umani. “È un ragazzo sempre educato e rispettoso” dirà di Arteta in un’intervista a The Athletic.

L’allenatore spagnolo gli offre tutte le prime volte della sua carriera. La prima gara da professionista, il primo gol e soprattutto la prima presenza in Champions League. A San Siro contro il Milan. Arteta non ha neanche vent’anni, e non riuscirà a trattenere l’emozione di fronte ai campioni rossoneri: “Ero nel tunnel a guardare… c’erano Maldini, Pirlo, Shevchenko, ho pensato: Davvero? Si è rivelata una partita davvero bella, che mi è piaciuta molto. È stata una serata incredibile” dirà al sito ufficiale dell’Arsenal.

Nel PSG diventa titolare ed è proprio nelle sue esperienze in Europa che scrive il suo futuro. Il club francese in Coppa UEFA esce ai calci di rigore contro il Glasgow Rangers. Non è una bella serata, ma gli scozzesi si ricorderanno di lui quando qualche mese più tardi finirà la sua avventura in Francia.

Nelle due stagioni successive infatti vestirà la maglia dei Rangers e inizierà il suo percorso nel calcio britannico che lo ha condotto fino a dov’è ora. Se vorrà fare diventare grande il suo Arsenal Arteta dunque forse dovrà guardarsi un po’ all’indietro, passando dal ancora dal PSG per mostrare a tutti quanti che anche la sua squadra è pienamente maturata.

Alessandro Lorenzi

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