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Ag. Ascacibar: “Cremonese 5 volte in Germania per vederlo. Non è solo un recuperatore di palloni”

La Cremonese si rinforza a centrocampo. Alvini avrà a disposizione un giocatore con  esperienza nei massimi campionati e nel centrare salvezze, ma soprattutto in grado di offrire grande temperamento in mezzo al campo. “Una trattativa semplice. Abbiamo parlato via Zoom con Alvini e con il ds: tutti abbiamo lavorato per portare Ascacibar a Cremona, non ci sono stati problemi”. Così l’argentino Facundo Fraga a grandhotelcalciomercato.com

 

 


 

L’ex giocatore di Pomigliano, Puteolana e Gragnano e oggi procuratore del nuovo centrocampista della Cremonese con il socio Luciano Galletti dell’agenzia Seven Group, si è soffermato anche sulle prime senzazioni del suo assistito: “L’ho visto molto contento. Aveva tanta voglia di giocare in Serie A, un campionato che gli piace tanto. Santiago vuole dimostrare di poter fare bene qui. Ha parlato con Nico Gonzalez, Lautaro, Correa e anche con Piatek prima di venire”.  

 

 


 

Un’operazione conclusa con la formula del prestito oneroso con diritto di riscatto e il 10% sulla futura rivendita in favore dell’Hertha Berlino. “Il primo contatto c’è stato il 14 giugno, ma loro erano già venuti a vederlo in 5 partite la scorsa stagione in Germania, pur non sapendo la categoria in cui avrebbero giocato. Questo ci ha convinto: sapevano di poter arrivare in Serie A e stavano organizzando già tutto. Dalla prima chiamata hanno fatto capire che lo volevano al 100%: il ds, il dg, il capo scout e l’allenatore erano tutti convinti. Ho parlato anche con Braida, ci conosciamo da tanto tempo: una persona che ha fatto la storia del calcio italiano”. 

Un trasferimento in Serie A che sarebbe potuto avvenire anche in passato: “Gli scorsi anni lo avevano cercato l’Hellas Verona, la Sampdoria e il Genoa. Nelle ultime settimane abbiamo parlato anche con altre due squadre italiane, ma la Cremonese è stata quella che ha fatto di tutto per prenderlo”.

Dall’Olimpiade in Brasile in cui aveva brillato, nonostante l’eliminazione ai gironi, alla Bundesliga. “A Rio aveva fatto molto bene, così come al Mondiale U20. Quella squadra doveva essere fortissima, poi i club decisero di non concedere tanti giocatori. In Germania ha sempre giocato, nonostante gli 8-9 allenatori diversi in 4 stagioni tra Stoccarda ed Hertha. Inoltre, lo scorso anno è stato inserito nella top 5 dei centrocampisti che hanno recuperato più palloni nei migliori campionati d’Europa, e lo ha fatto in Bundesliga dove ci sono avversari molto più fisici”.

 

 


 
 
Adesso il classe 1997 arriva in un calcio più tattico, che forse si addice più alle sue caratteristiche: “Fa 13 km di media a partita, ma non recupera solo palloni: è un grande giocatore. Lo scorso anno, in una squadra che si è salvata all’ultima giornata è stato il giocatore più importante per raggiungere la salvezza. In Italia credo che farà benissimo”. Con l’obiettivo anche di convincere il ct dell’Argentina a riconvocarlo, visto che le ultime chiamate del Ruso con l’Albiceleste sono del 2018: “All’inizio del ciclo Scaloni è stato sempre convocato. Ora deve dimostrare di essere all’altezza non solo della Nazionale, ma delle migliori squadre del mondo”. 

A cura di Mattia Zupo

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