Dopo un inizio di stagione al di sotto delle aspettative, l’Atalanta ha deciso di esonerare Ivan Juric e di affidare la panchina a Raffaele Palladino, reduce dall’esperienza con la Fiorentina. L’allenatore ha firmato un contratto con la dea fino a giugno 2027, con l’ufficialità che è arrivata nel pomeriggio di martedì.
Per Palladino sarà dunque la terza avventura in Serie A dopo le parentesi di Monza e appunto Firenze. A lui il compito di provare a rialzare una dea in netta difficoltà dopo le prime undici giornate di campionato: solo due le vittorie dell’Atalanta sotto la gestione Juric, seguite da ben sette pareggi e due sconfitte. Accanto a lui ci sarà Federico Peluso, confermato come vice e figura di fiducia dell’allenatore napoletano fin dai tempi del Monza.
L’obiettivo è chiaro: rimettere in carreggiata un’Atalanta che ha smarrito certezze e ritmo, restituendole quella fame che l’ha resa una delle realtà più ammirate del calcio italiano negli ultimi anni.
Tuttavia Palladino non troverà solamente una squadra da rimettere in carreggiata, bensì anche un volto familiare: Daniel Maldini, oggi in maglia nerazzurra, è stato uno dei talenti più valorizzati dall’allenatore durante l’esperienza a Monza. Sotto la sua guida, il classe 2001 riuscì a mettere a segno 4 gol in 11 partite: uno score che poi gli valse il trasferimento in maglia nerazzurra la stagione successiva.
L’ex Fiorentina potrebbe dunque riconfermare il suo modulo con due trequartisti alle spalle della punta, ed è qui che Daniel Maldini, al netto di una forte concorrenza tra le file nerazzurre, potrebbe riconquistare uno spazio da titolare.
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