Tira e molla. In uscita, ma mai del tutto. Tiémoué Bakayoko ha vissuto un gennaio 2023 fuori dal comune. Sempre con la valigia pronta, alla fine è rimasto a Milanello. Ha sistemato l’armadietto ed è ripartito. Col sorriso di sempre. “E’ un giocatore esperto, ci dà fisicità”, ha detto di lui Stefano Pioli. “Tutti sono utili”, Baka lo sa.
Lui che di storie di mercato ne ha sempre regalate tante. Tre solo nell’ultima finestra invernale. Adana Demirspor, Lione, Cremonese. E poi, a mercato italiano chiuso, ancora Adana. Ma, per un motivo o per un altro, nessuna delle tre piste è andata in porto. E il Milan lo valorizzerà in questa seconda parte di campionato, nell’ultimo dei due anni di prestito concordati con il Chelsea.
Andiamo con ordine. I turchi di Vincenzo Montella sono stati i primi a muoversi, e già della metà del mese hanno esercitato un pressing insistente. Il centrocampista francese sembrava pronto ad accettare la destinazione Adana, poi una retromarcia e la decisione di aspettare le ultime ore di mercato per valutare eventuali ulteriori proposte.
Puntuali, due offerte sono arrivate: Bakayoko ha trovato sul tavolo le avance della Cremonese e dell’Olympique Lione. Il club italiano perfeziona una bozza di intesa, ma il patron Arvedi, nello stato decisivo della trattativa, non autorizza l’area sportiva a finalizzare il trasferimento. I francesi, invece, non raggiungono l’accordo definitivo, nonostante un tentativo concreto. Tutto a 24 ore dalla chiusura.
Poi scattano le ore 20 del 31 gennaio. Le porte del mercato si chiudono. Ma in Turchia ci sono ancora giorni a disposizione dei direttori sportivi. E quindi l’Adana ci riprova. Le parti sono convinte che questa sarà la volta buona, ma il totale ottimismo si placa dopo qualche giorno di trattative e bozze di cifre. Bakayoko resta a Milano. Non si muove. In attesa dell’estate, e di storie di mercato ancora da raccontare.
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