Barcellona e Inter, tutti gli incroci di calciomercato tra i due club

Ronaldo Luis Nazario de Lima, ex calciatore Inter e Barcellona (Imago)
L’asse tra Barcellona ed Inter con pochi colpi ha comunque fatto la storia del calciomercato, con trasferimenti di portata globale.
Barcellona e Inter, avversarie in Champions League e buone colleghe sul calciomercato. Avvicinandoci a questa tesissima ed affascinante semifinale ripercorriamo gli scambi avvenuti sull’asse di mercato tra la capitale della Catalogna e il capoluogo lombardo.
In principio fu Luis Suarez, leggenda dei due club tra metà anni ’50 e anni ’60. Era il 1961, “Luisito” era fresco vincitore del Pallone d’oro dell’anno prima, vinto in blaugrana. Dopo vari trofei collezionati a Barcellona in 8 stagioni, la formidabile mezzala col vizio del gol si trasferì all’Inter per espressa richiesta di Helenio Herrera, tecnico che lo aveva già allenato in Catalogna. Il patron nerazzurro Angelo Moratti dovette sborsare ben 300 milioni di lire, cifra record per un trasferimento sino ad allora, con cui il Barcellona potè costruire un nuovo anello del Camp Nou. In nerazzurro, il primo spagnolo a sbarcare in Serie A vinse tutto, tra campionati e Coppe dei Campioni, disputando 9 stagioni con cui è entrato nella storia del club.
Più di trent’anni dopo ,nel 1997, avviene un altro trasferimento generazionale: Ronaldo Il Fenomeno, sbarca a Milano, stravolgendo la vita di milioni di tifosi innamorati. Ancora una volta il passaggio di un giocatore dal Barcellona all’Inter è un trasferimento record, con una cifra esorbitante versata ancora una volta da un Moratti, stavolta Massimo. Nonostante il rinnovo firmato con i blaugrana solo un mese prima, l’Inter paga 51 miliardi di lire per portarlo in nerazzurro, lasciando la Spagna dopo una sola stagione. A San Siro incanterà tutta l’Italia per 5 stagioni con Palloni d’oro vinti, gravi infortuni e una Coppa UEFA, prima di passare al Real Madrid.

I trasferimenti di mercato nel nuovo secolo
Altrettanto importanti e decisivi sono gli acquisti e le cessioni di fine anni 2000, con qualche giocatore che fa il percorso inverso. Il luglio del 2009 in questo senso è quella in cui si concretizza uno scambio che è una vera e propria sliding door del calciomercato.
Dopo il passaggio di Maxwell, che da Milano vola a Barcellona qualche giorno prima per 4,5 milioni, i due club effettuano uno scambio di attaccanti, con Zlatan Ibrahimovic che vestirà blaugrana e Samuel Eto’o in nerazzurro. All’Inter, oltre al giocatore camerunese valutato circa 20 milioni di euro, vanno altri 49 milioni per cedere lo svedese. La stagione dopo è storia del calcio, con Ibra che resterà una sola stagione a Barcellona a causa del conflittuale rapporto con Pep Guardiola ed Eto’o che sarà una pedina cardine dell’undici di Mourinho. L’Inter vincerà la Champions, eliminando proprio il Barcellona in semifinale.
In coda rimangono passaggi in nerazzurro di minor rilievo ma comunque interessanti, tra meteore e buoni acquisti. Nel 2015 l’Inter prende Martin Montoya, terzino di riserva a Barcellona, con un prestito oneroso di 1,3 milioni di euro. La sua avventura all’ombra della Madonnina sarà tragicomica, durando il tempo di 4 presenze quasi 6 mesi, prima di ritornare in Spagna dove verrà girato in prestito al Betis. Nel 2018 sarà la volta di Rafinha Alcantara, arrivato a Milano in prestito con diritto di riscatto a 35 milioni+3 di bonus. Nonostante un’ottima stagione l’Inter non lo riscatterà, giudicando la cifra troppo alta. Infine chiudiamo con Arturo Vidal, arrivato per un milione circa e voluto da mister Conte, con cui riporta subito lo scudetto ai nerazzurri nel 2020.
Tra trattative sfumate ed interessamenti reciproci questa storia si allungherebbe ulteriormente, per ora ci fermiamo qui in attesa di aggiornamenti futuri.