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Barrientos, a Catania per un…piatto di lenticchie

Pitu, Papu, Toro. Sembra uno scioglilingua, ma è il tridente che tra il 2011 e il 2013 ha fatto sognare il Catania. Ieri uno di loro ha deciso di smettere così: Pablo Barrientos. Il pitu, quello che per l’ex amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco era “espressione pura del calcio“.

 


Fu lui a credere nelle doti dell’argentino nel 2009, nel momento più basso della carriera di Barrientos per via della rottura del legamento crociato nella parentesi al San Lorenzo: “Una volta che stavamo per prenderlo abbiamo scoperto che era saltato il legamento di nuovo durante la rieducazione in Argentina“. Un ostacolo che non ha fermato le intenzioni di Lo Monaco: “Il professore Mariani mi disse: ‘Sceriffo, probabilmente potrebbe non giocare più’. Io gli risposi: ‘Non mi interessa, lo prendo lo stesso. Poi ci penso io’“. 

 


Un azzardo che costò poco al Catania: “Lo pagai un piatto di lenticchie” spiega Lo Monaco. Dal FK Mosca alle pendici dell’Etna per 600.000 euro. Il primo anno, però, è il più duro per il recupero dal nuovo infortunio: “Ci sono stati momenti di scoramento da parte di Barrientos – ammette Lo Monaco – Una volta voleva tornare in Argentina, io gli dissi che non sarebbe andato via da Catania fin quando non avrebbe dimostrato il suo valore. Mi ascoltò, andammo avanti insieme e abbiamo vissuto anni veramente belli“.

L’abbraccio del Papu

In Sicilia, Barrientos diventa fortissimo. Con Gomez il rapporto è bellissimo (e le sue parole sui social la dicono lunga): un’altra di quelle storie argentine che riguardano il Catania (qui il retroscena sul Papu).


Forse ha raccolto meno rispetto alle sue qualità: “C’è un po’ di dispiacere perché si ritira un giocatore che era espressione pura della tecnica che ha fatto star bene tante squadre dove ha giocato – conclude l’ex dirigente – Non ha raccolto quanto quanto le sue qualità, ma ha lasciato comunque una traccia“. Una traccia ancora viva nei cuori dei tifosi del Catania e di Pietro Lo Monaco.

Giovanni Mazzola

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