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Bayern Monaco? Meglio il Bologna: così Hickey è arrivato in Italia

È il primo scozzese della storia del Bologna e quindi anche l’unico ad aver segnato in rossoblù. Dopo il bel gol contro il Genoa, Aaron Hickey si è ripetuto – con l’aiuto di Pepe Reina – anche contro la Lazio, sugellando il definitivo 3-0. È stato Giacomo Branchini, procuratore, a portarlo in Italia nel settembre 2020.  


 

Bologna piazza giusta per far crescere i giovani

Un’operazione nata dal nulla, che si è inventato Branchini. Il procuratore stava collaborando con l’agente dello scozzese, Liam O’Donnell, per il mercato italiano e per capire se ci fosse la possibilità di trovare una squadra ad Hickey nel nostro campionato. La prima scelta è stata il Bologna, reputata la piazza giusta per far giocare e crescere i giovani.  


 

L’idea, reputata subito suggestiva dalla squadra emiliana, non è stata facile da concretizzare però. Riccardo Bigon, direttore sportivo dei felsinei, si è sempre più convinto della bontà dell’operazione e ha fatto uno sforzo economico, arrivando a un milione di euro per chiudere con gli Hearts.

La suggestione Bayern Monaco

Non solo il Bologna, ma anche grandi nomi. Su tutti il Bayern Monaco che lo seguiva per la squadra B, ma anche estimatori in Premier League e Ligue 1, così come il Milan che ci aveva fatto un pensiero.  


 

La scelta rimase tra Bologna e Bayern Monaco, ma Hickey e il suo entourage puntarono decisi sui rossoblù per il timore che Aaron potesse passare una stagione intera in panchina. Da Bologna dicono che il terzino ha subito colpito tutti per la sua personalità. Chi gli è vicino sa che l’anno scorso qualche buona prestazione ma non è ancora del tutto pronto per la Serie A, soprattutto per la fase difensiva. Ma è molto dinamico e se sbaglia non se ne preoccupa e cerca di migliorare.

Alla fine della scorsa stagione Hickey si è operato ad entrambe le spalle, dove aveva avuto dei problemi. Ora le scorie dell’intervento sono alle spalle ed è tornato a macinare chilometri sulla fascia, e non solo. E Bologna se n’è accorta.

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