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24 ore di fuoco e il sì in serata: così il Bayern ha chiuso per Tuchel

Tutto a sorpresa, di nascosto. A fine marzo il Bayern ha aperto e chiuso in poche ore una trattativa importantissima, una sliding door clamorosa. Thomas Tuchel è uno dei migliori allenatori al mondo, e di ribaltoni ne ha vissuti tanti. L’ultimo, l’esonero dal Chelsea, arrivato all’improvviso in quella che credeva sarebbe stata una semplice riunione di aggiornamento. E poi il Bayern. Ventiquattro ore di fuoco, poi le carte e la firma: appena un giorno di trattative e TT a Monaco è cosa fatta.


Tuchel si lega al club bavarese con un contratto di due anni e mezzo, sostituendo Julian Nagelsmann su una panchina bollente. Sì, perché l’ex allenatore del club, pochi giorni prima dell’esonero, se l’era presa in conferenza con delle “talpe”. Qualche divergenza interna ha poi portato all’esonero con effetto immediato.


L’annuncio ufficiale è arrivato il 24 marzo. Tuchel riparte dal Bayern, squadra contro cui aveva perso la finale di Champions con il PSG nel 2020. L’anno successivo, invece, l’ha vinta, sulla panchina del Chelsea. Con i Blues è diventato anche Campione del Mondo per club. Ma dopo l’arrivo di Todd Boehly come nuovo proprietario, le cose non hanno funzionato e, a sorpresa, Tuchel è stato esonerato. Al suo posto Potter.


La stessa sorpresa che caratterizza la sua ripartenza. Il Bayern lo ha convinto con un progetto importante: i quarti di Champions contro il Manchester City da vincere, provando a ripetere la cavalcata fatta con il Chelsea, e uno stipendio simile a quello che Tuchel guadagnava con i Blues. Affare fatto. In Champions non va, ma in campionato sì. Prima e ultima tappa stagionale? Il Klassiker, da ex, contro il Dortmund. Non si dica che il destino non c’entra.

Il primo sul campo, vinto 4-2 dai bavaresi. Il secondo a distanza, nell’ultima giornata di Bundesliga. Le due squadre si contendono lo scudetto, li separano appena due punti. Ma a trionfare sarà proprio la squadra di Tuchel, grazie al successo in trasferta contro il Colonia e il pareggio del Borussia contro il Magonza.

Luca Bendoni

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