Nella prima notte europea del trio Messi-Mbappé-Neymar, il PSG è stato fermato sull’1-1 dal Club Brugge. Una squadra solida, con una stellina in attacco che ha stupito tutti. Si chiama Charles de Ketelaere, è nato nel 2001 e ha concluso la gara con un assist e il 100% dei dribbling riusciti. Da sogno. Chi mastica calcio, però, lo conosce da un po’: la scorsa stagione 44 presenze, 5 gol e 8 assist tra campionato e Champions. E ora è in arrivo il grande salto.
Ma De Ketelaere non è l’unico talento belga in rampa di lancio: a tenergli compagnia c’è il coetaneo Yari Verschaeren dell’Anderlecht: ruolo simile, caratteristiche opposte. Il primo è alto oltre il metro e novanta, il secondo venti centimetri in meno. Il primo nasce ala sinistra ed è stato trasformato in prima punta, il secondo, partito dall’out offensivo opposto, ora è più un trequartista, a volte una mezzala. Verschaeren il nuovo De Bruyne? In Belgio ci sperano: a 18 anni aveva già segnato in Nazionale maggiore. Ora sta correndo forte (già 4 gol e 2 assist in stagione), dopo un infortunio che l’aveva tenuto fuori per quasi tre mesi nell’inverno scorso. Inseguendo le orme di KDB…
Ad un primo sguardo, sembrano uno la copia dell’altro: Albert Sambi Lokonga e Aster Vranckx sono entrambi centrocampisti centrali, alti 1.83m e in estate sono stati acquistati da importanti club europei. A separarli, apparentemente, c’è solo la carta d’identità: quella di Lokonga, da poco all’Arsenal, segna 21 anni, quella di Vranckx, in forze al Wolfsburg, dice 18. In campo sono molto simili: entrambi recuperano palla e impostano il gioco, spesso con precisi lanci lunghi. Lokonga è più incursionista, Vranckx gioca poco più arretrato. Ma la sostanza è quella: il centrocampo del futuro è in buone mani.
Come non parlare poi di Jeremy Doku, nome sul taccuino di ogni top club europeo. Straripante forza fisica, baricentro basso e tasso tecnico elevato. Ne ha dato prova anche contro l’Italia, negli ultimi Europei: una partita passata a dribblare i difensori azzurri partendo dalla fascia sinistra, tra corse, falli subiti e cross al centro per Lukaku. Non è arrivato il gol, ma tante chiamate: per ora il Rennes si gode la sua perla, che si prepara ad infiammare le prossime sessioni di mercato.
Un altro nome che potrebbe fare la fortuna dell’attacco delle furie rosse è Lois Openda. Meno conosciuto dei connazionali sopra citati, ma sicuramente promettente. 21 anni, è una prima punta con un grande fiuto del gol – 13 reti la scorsa stagione con la maglia del Vitesse. In mezzo al campo da segnalare i nomi di Kana dell’Anderlecht e Raskin dello Standard Liegi, mentre come portiere attenzione a Maarten Vandevoordt: classe 2002, ha già in mano le chiavi della porta del Genk. Chiavi che, undici anni fa, transitavano nelle mani dell’allora diciottenne Thibaut Courtois. Vandevoort cresce nel suo mito: lo studia con attenzione e spera di essere il suo erede.
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