Quando è arrivato in Italia aveva 19 anni, la nomea di avere esordito con l’Arsenal in Coppa di Lega e un ciuffo moro gellato. Gli occhi pieni di voglia di giocare e imparare. Dettare i tempi, senza rinunciare a combattere. Con l’Empoli come nuova casa, dopo aver già girato tra Francia e Inghilterra. I dirigenti toscani se ne sono innamorati quando giocava al Tours. “Chi è quel ragazzino lì in mezzo con la maglia numero 4?”. “Si chiama Bennacer. Dicono sia un bel prospetto”.
In Ligue 2, però, non incide più di tanto. E l’Empoli riesce a prenderlo dall’Arsenal (proprietaria del cartellino) per un milione. Un’occasione da non farsi scappare. E infatti “il ragazzino”, solo cinque giorni dopo essere arrivato, esordisce in B. 26 agosto 2017. L’inizio dell’ascesa. “Ma sarà pronto per reggere in B?”, si domandano alcuni. Apriti cielo. 39 presenze e due gol alla prima stagione. Assieme al compagno (allora come oggi) Rade Krunic, si rivela dominatore del centrocampo. Silenzioso e laborioso. Giovane metronomo al servizio delle due punte, Ciccio Caputo e Alfredo Donnarumma. Una coppia mica da ridere.
Quell’Empoli sale in Serie A tra gli applausi e prova con le unghie e con i denti a salvare la categoria. Non ci riuscirà, dopo un’ultima giornata thriller a San Siro contro l’Inter. Da una parte la gioia nerazzurra per il ritorno in Champions (beffando il Milan), dall’altra le lacrime per la retrocessione. Ma, per gran parte di quei giocatori, il sorriso tornerà presto. Già, perché da lì parte una vera diaspora di talenti verso grandi club: Di Lorenzo va al Napoli, Traoré al Sassuolo (con una mezza parola della Juventus), Terracciano segue Dragowski alla Fiorentina, Zajc vola al Fenerbahçe e, infine, la coppia Krunic-Bennacer al Milan. Anche se l’algerino sarebbe potuto andare… al Genoa.
Tutto vero: il club dell’allora presidente Preziosi le ha provate tutte per prenderlo. Tanti contatti, qualche incontro vis-a-vis. Il tentativo di impostare una doppia operazione con anche Caputo. Ma non si è chiuso nulla. Il motivo è semplice: nella trattativa per Bennacer (che anche il Napoli seguiva con piacere) si inserisce il Milan. E “quando chiama un club così glorioso, puoi solo dire sì”. Parole sue, dopo la prima giornata, tra visite e firma, da giocatore rossonero. Completo vistoso, colorato, pendant tra maglietta e pantaloncini; calze lunghe bianche; in testa un cappellino (in foto sotto). Anche questa è personalità. Il carattere di presentarsi e voler essere subito protagonista.
A quattro anni di distanza, il campo gli ha dato ragione. Si è integrato benissimo in una realtà giovane e in continua crescita. Come lui. Del ’97, ma già veterano.
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