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Un asado, un film: “Ma vogliamo parlare di calcio?”. Così Bielsa ha stregato Guardiola

Alla base della carriera da allenatore di Pep Guardiola c’è un asado speciale, quello preparato per Pep da Marcelo Bielsa in una giornata di mezz’ottobre del 2006. “Marcelo è probabilmente la persona che più ammiro nel mondo del calcio”. Il tecnico del City non ha mai nascosto la sua grande stima per Bielsa, ed in più di un’occasione ha avuto parole di miele per il rosarino.

 


 

Il primo a menzionargli il nome del Loco fu Batistuta durante le interminabili partite di golf con il “Re Leone”. “Se vuoi allenare, devi parlare con Bielsa.” Pep nel 2006 è agli sgoccioli della sua carriera da giocatore e da qualche anno la possibilità di diventare allenatore lo stuzzica. Ma come contattare Bielsa? L’ex tecnico del Newell’s è in cerca di una squadra ormai da due anni e vive completamente isolato nelle campagne di Rosario.

Serve qualcuno che possa avvicinarlo. Quella persona si rivela essere Lorenzo Buenaventura, grande amico di Pep ed ex collaboratore di Bielsa all’Espanyol. Basta una chiamata e tutto è confermato, Guardiola potrà finalmente incontrare il tecnico argentino. Il suo compagno di viaggio è David Trueba, grande regista spagnolo ed unico testimone di ciò che successe quel 10 ottobre del 2006.

 


 

Guardiola è finalmente davanti all’uomo che tanto ammira. Per i primi 10 minuti però non spiccica parola, quasi come fosse paralizzato dal carisma di Bielsa. A rompere il ghiaccio ci pensa Trueba parlando di cinema. Giusto il tempo di entrare in confidenza e Guardiola esce allo scoperto: “Non sono venuto fin qui per parlare di cinema”. I due scambiano passione e conoscenza sotto forma di aneddoti. El Loco chiede a Guardiola di Van Gaal e Cruijff, poi racconta di come abbia girato in macchina tutta l’Argentina alla ricerca di talenti.

Pep scrive tutto ciò che esce dalla bocca del maestro rosarino. I consigli sono così tanti che Marcelo dovrà prestargli un altro quaderno. Bielsa prima di salutare i suoi ospiti fa un’ultima domanda a Guardiola. “Perché lei, che conosce così bene tutta la spazzatura che circonda il mondo del calcio vuole tornare in quell’ambiente ad allenare? Le piace così tanto il sangue?” Pep si gira verso Marcelo e con tono deciso risponde: “Necesito esa sangre” – “Ho bisogno di quel sangue”.

 


 

Guardiola lascia l’Argentina con le idee finalmente chiare: farà l’allenatore. Dopo quell’incontro i due si ritrovano da avversari in Liga prima ed in Premier poi, ma sono i gesti fuori dal campo a rubare la scena. Nel 2012, dopo un 3-0 inflitto dal Barcellona all’Athletic Bilbao di Bielsa, l’allenatore argentino regala a Guardiola le sue analisi sui Blaugrana in segno di rispetto. Un gesto semplice ma di grande spessore. Un gesto da “Loco” che rende onore ad un’amicizia nata davanti ad un asado.

di Raffaele De Paolis

Redazione

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