Zvonimir Boban, ex dirigente Milan (Imago)
Boban in un’intervista parla del suo trascorso da dirigente al Milan e delle trattative per Olmo e Szoboszlai.
Zvonimir Boban ha rilasciato dichiarazioni pesanti sul mondo Milan e lo ha fatto sul canale YouTube Milan Hello di Andrea Longoni, pubblicata stamattina. In un flusso di parole molto trasparente, com’è tipico dell’ex campione croato, sono uscite verità che spiegano dinamiche all’interno della dirigenza rossonera, nel periodo in cui Boban era all’interno del club. Tra queste, catturano l’occhio delle trattative di calciomercato rimaste inconcluse.
Arrivato ufficialmente come Chief Football Officer nel giugno 2019, l’ex dirigente della FIFA vivrà un’esperienza relativamente breve, durata circa 7 mesi, ma intensa. Lavorando spalla a spalla con Paolo Maldini, i due si occupavano d’individuare i giusti giocatori per il club, dividendosi un po’ i ruoli in campo che conoscevano meglio. In questa totale sinergia, collaboravano poi con Massara e Moncada in tema mercato.
Su quest’ultimo, Boban afferma: “è un ottimo scout e capo scout che, come i suoi colleghi delle grandi squadre, tutti conoscevano gli stessi giocatori. Era abile nel cercare i giocatori ma alla fine li sceglievamo io e Maldini“. Legandosi all’arrivo di Leao, per cui Moncada è stato congratulato, dice “Leao lo si conosceva già, ciò che era da capire era se il giocatore potesse cambiare degli atteggiamenti per diventare “da Milan”.
I problemi con la proprietà erano evidenti per Boban, palesandosi sopratutto in due trattative d’acquisto per dei top player. “Nel gennaio 2020 ero andato a chiudere per Dani Olmo. Il giocatore non chiedeva neanche troppo e la base d’acquisto era di 18+2 milioni di bonus legati alla qualificazione in Champions. La Dinamo Zagabria poi ha voluto chiedere qualcosa in più ma non l’hanno voluto farlo (la società), sono rimasto senza risposta.”.
Situazione analoga per Dominic Szoboszlai, nella stessa sessione di mercato: “Era tutto definito, c’erano da pagare 20 milioni di clausola al Salisburgo ma non ho avuto risposta per due mesi dalla società. Il giocatore è rimasto deluso perché sarebbe voluto venire subito. A quel punto mi son chiesto cosa ci facessi ancora al Milan”.
Questi due colpi erano stati scelti da Boban e Maldini per sostituire i partenti Suso e Piatek, da cui si era ricavato un tesoretto da 50 milioni che, secondo accordi, sarebbero stati totalmente reinvestiti. Sull’arrivo di Saelemaekers dichiara di aver accordato il suo acquisto dall’Anderlecht a 6 milioni, diventati infine 8 quando altre figure societarie erano passate ad occuparsi della trattativa. Infine, sull’addio di Tonali e quello precedente di Maldini, dice: “Il modo in cui hanno cacciato Paolo è stato indecente. Lui poi non avrebbe mai lasciato andare Tonali, non era un giocatore da vendere”.
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