Retroscena

Boca Juniors-Genoa, i trasferimenti fra le due squadre


Il Genoa ha rilasciato una maglia ispirata ai colori del Boca Juniors, due club molto legati nella storia ma meno nel calciomercato

Non sarà l’effetto miraggio, o delle strane luci, a sorprendere tifosi del Genoa quando vedranno la propria squadra scendere in campo contro la Juventus con una maglia gialloblù. Ma un’iniziativa precisa, che onora il legame storico fra il club e il Boca Juniors, fondato da immigrati genovesi a Buenos Aires nel 1905. Nell’iniziativa del c’è tutto. Marketing, stile e soprattutto storia. Ma a proposito di questo: quanti, e soprattutto quali sono stati i giocatori che si sono trasferiti dal Boca al grifone, e viceversa?

In realtà pochi. Nonostante il legame che tiene uniti i due club dalle proprie radici, il calciomercato non è stato un contesto in cui questo rapporto ha condotto a troppe trattative proficue. La prima di queste è quella che ha portato Mario Boyè al Genoa. “El Atomico” si trasferisce per l’allora enorme cifra di venti milioni di lire nel 1949, quando l’Italia si sta ancora togliendo di dosso le macerie della guerra.

In Argentina quando assegnano un soprannome difficilmente sbagliano l’associazione fra persona e concetto, e anche per Boyè sarà così. Dirompente in campo, quanto imprevedibile fuori. Lascia il Boca da idolo dopo aver fatto circa 108 gol, e al Genoa non delude le aspettative. Ne fa 12 in sole 18 partite, nella stagione che entrerà nella storia per le 35 reti di Nordahl.

Ma poi subentra la nostalgia e soprattutto le richieste della signora Boyè, Elsa, che inizia a spingere per tornare a Buenos Aires. I rapporti con la dirigenza diventano ostili e la famiglia Boyè fugge, di nascosto. Lo acquisterà il Racing, che risarcirà il Genoa della cifra spesa per l’attaccante e gli permetterà di tornare finalmente a casa.

Mateo Retegui, attaccante Atalanta (imago)

Gli acquisti del nuovo millennio: da Figueroa a Palacio, fino a Retegui

Nel 2008 Luciano Figueroa compie il percorso inverso rispetto a quello di Boyè. Il Genoa lo acquista nel 2006 dal River Plate, ma nelle sue due stagione coi rossoblù, pur ottenendo la promozione in Serie A, viene frenato da diversi infortuni che gli permettono di disputare solo 21 partite, prima di essere prelevato dal Boca Juniors in prestito. Il suo ritorno al Genoa è breve ma intenso. Gioca poco, ma segna una doppietta in Europa League contro l’Odense.

Ma il trasferimento di maggior successo fra Boca e Genoa è sicuramente quello di Rodrigo Palacio. Quando “El Trenza” passa al Genoa è l’astro nascente nel Boca Juniors che ha appena vinto la Copa Libertadores grazie alle magie di Riquelme e i gol di Martin Palermo. In Italia fa bene da subito. Nelle prime due stagioni con Gasperini impara. Nella terza esplode, segnando i 19 gol che permetteranno ai rossoblù di salvarsi, e a lui di passare all’Inter.

Meno bene andrà a Ricardo Centurion, che il Genoa in realtà acquistò per la seconda volta dal San Paolo, ma soltanto dopo la sua grande stagione in maglia gialloblù. Farà solo 3 presenze e tornerà al Racing. Più luminoso invece il percorso di Mateo Retegui, pur non essendo il suo trasferimento figlio di un vero e proprio passaggio da Boca Juniors e Genoa. Il Tigre infatti, che deteneva il suo cartellino in prestito, lo venderà al Genoa soltanto dopo averlo acquistato dagli Xeneizes. Come Palacio all’inizio impara, poi però esplode proprio quando passa fra le mani di Gian Piero Gasperini.

L’idea del Genoa di dare vita alla maglia coi colori del Boca Juniors ha sicuramente intenti commerciali ma, d’altro canto, potrebbe anche intensificare i rapporti fra le due società, aiutando magari a intavolare qualche trattativa che possa rinfoltire la storia dei trasferimenti fra i due club.

Alessandro Lorenzi

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