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Bologna-Arnautovic: perché la firma è arrivata tardi

Una firma attesa, faticosa, difficile. Riportare Arnautovic in Italia non è stata cosa da poco per il Bologna, che voleva il giocatore più di ogni altro per rinforzare l’attacco a disposizione di Mihajlovic. Ma quando si arriva a formalizzare tutto a inizio agosto, dopo una trattativa durata mesi e mesi… beh, qualcosa di mezzo c’è stato.

La trattativa tra Bologna e Arnautovic

Cominciamo dall’inizio. Anche ai nostri microfoni, il fratello-agente del giocatore aveva confermato quella che sarebbe stata la sua volontà: tornare in Italia. E ci si è subito messi al lavoro. “Ti vorrebbe Mihajlovic“. “Perché no?“. Caratteri fumanti, colloqui ripetuti tra le parti e la convinzione che accettare i rossoblù sarebbe stata la scelta giusta.

 


 

Ma di mezzo c’era una squadra, lo Shanghai, che aveva subito fatto capire di non voler liberare tanto facilmente il giocatore. Prima aveva dettato delle condizioni economiche di un certo tipo, poi le aveva cambiate. In corsa. “Così noi ci fermiamo“. Viaggi, telefonate, conference call: da un lato il Bologna e gli agenti del giocatore, dall’altro il club cinese, che per liberare il suo capitano chiedeva cifre ben superiori ai 3 milioni di euro per cui si era arrivati alla conclusione.

Perché il problema non era tanto legato all’ingaggio del giocatore, quanto soprattutto allo Shanghai, che chiedeva indennizzi importanti per lui. Alla fine, il Bologna ha alzato qualcosa, il giocatore era stato chiaro e i cinesi lo hanno accontentato, concedendogli di partire per l’Italia prima delle firme dei contratti.

 


 

Firme che, rispetto al giorno del suo arrivo (lunedì), ancora non erano arrivate. Altro giallo in arrivo? No, solo problemi di comunicazione. Con un fuso orario di mezzo, e molti documenti da siglare, sono occorse diverse chiamate a orari improbabili. In piena notte per l’Italia o in piena notte per la Cina. Intanto, il giocatore ha già sostenuto le visite mediche, per accelerare i tempi. E per prepararsi alla sfida del suo ritorno in Serie A, che dovrà essere tutto diverso rispetto all’esperienza con l’Inter.

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