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Bologna, gioventù al comando: ora il salto di qualità

È partito da lontano e come ogni cambiamento radicale ha bisogno di tempo. Pazienza è la parola d’ordine a Bologna. Perchè ringiovaniere la rosa è ormai da qualche anno l’obiettivo primario della direzione sportiva. Una programmazione del futuro voluta dalla società, assecondata dal duo Bigon-Sabatini e aiutata da un allenatore come Mihajlovic che non disdegna i giovani, anzi ha una particolare predilezione nel lanciarli sul grande palcoscenico. 

 

 

Oggi a Crotone è arrivata la seconda vittoria consecutiva e il Bologna si è riaffacciato nella parte sinistra della classifica. Perchè va bene la pazienza, ma al terzo anno di ringiovanimento si cerca qualcosa di più, che vada oltre quella terra di mezzo chiamata 10° posto. Che questa primavera possa segnare una svolta positiva nel piccolo salto in avanti del Bologna lo dirà il tempo, ma i sei gol tra Sampdoria e Crotone, con sei marcatori diversi, fanno ben sperare.

 


 

Barrow, Svanberg, Soriano, Soumaro, Schouten e Skov Olsen. L’elenco è presto fatto con un minimo comun denominatore: nuovi acquisti. Se per Soriano e Soumaro vale la regola dell’esperienza in un mare di gioventù, tutti gli altri seguono la linea data da Saputo a Bigon e Sabatini. Giovani, possibilmente forti a costi contenuti.

 

 

Una svolta iniziata nel 2018 tra inverno ed estate con due attuali colonne di Mihajlovic: Orsolini dalla Juventus e il 19enne Svanberg dal Malmoe per 4,5 milioni di euro. Primi tasselli di una squadra ringiovanita nei mercati successivi. Durante l’estate del 2019 Bigon e Sabatini si presentano a Casteldebole con il carrello della spesa firmato Under21. Tomiyasu dal Belgio e Dominguez dal Velez per 9 milioni l’uno. Schouten dall’Excelsior, Vignato e Juwara dal Chievo, Barrow dall’Atalanta e Skov Olsen dalla Danimarca con una rincorsa lunga diverse settimane.

Inseguito da tante big europee, Real Sociedad su tutte, l’esterno migliore dell’Europeo U21 de 2019 si è fatto desiderare. Prima sì, poi forse, e lo stop al momento della firma. I pensieri e l’attesa nervosa di Bigon, poi l’ok definitivo agognato dallo stesso Bologna il giorno della presentazione. Dopo questa settimana: 2 gol e 2 assist con la maglia della Danimarca. Serve dire altro?

 


 

Le ultime due sessioni di mercato hanno proseguito sulla linea già tracciata, andando a formare il Bologna del prossimo futuro. Hickey, Antov, Vergani e Binks li vedremo probabilmente con continuità più in là, ora c’è da fare quel salto lì. Sassuolo e Verona sono nel mirino, come classifica ma soprattutto come ambizione progettuale. Il manifesto nonchè modello di questo ampio discorso pluriennale rimane l’Atalanta. A Bologna si lavora come Bologna, osservando chi fa meglio ma creando una propria identità. Ora arriva il difficile. Il mercato, ma quello in uscita. Con i tanti talenti messi in vetrina e ormai sul taccuino di molti club italiani e stranieri.

Marco Juric

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