Vice Dzeko? No, Borja Mayoral. La Roma e il sorpasso alla Lazio grazie a… Caicedo

Vice Dzeko? No, Borja Mayoral. La Roma e il sorpasso alla Lazio grazie a… Caicedo

Molto più di un vice Dzeko. Ormai questa etichetta Borja Mayoral se l’è definitivamente tolta di dosso. Questa sera l’ennesima doppietta contro lo Shakhtar, la quarta in stagione. Complice chissà il presente e futuro tutto da capire di Edin Dzeko, ma sicuramente grazie ai suoi numeri. 13 gol, uno ogni 122’, e 6 assist. Sette gol solo in Europa League che lo portano ad essere ad oggi il capocannoniere della competizione.

 


 

Eppure Borja Mayoral aveva avvisato tutti il giorno del suo arrivo a Roma: “Non mi considero il vice Dzeko. Vengo qui per imparare, ma ci sarà una concorrenza sana”. Dichiarazioni, come tanti predecessori. Ma Borjita ci ha messo quattro mesi per passare dalle parole ai fatti. Certezze, diventati dubbi positivi per Fonseca. ‘Domenica chi gioca lì davanti?’

Aiutare il presente, costruendo il futuro. Con questo doppio obiettivo la Roma ha cercato per tutto lo scorso mercato una prima punta da regalare a Fonseca. Un ragazzo giovane da affiancare a chi sarebbe rimasto. Dzeko? Milik? Intanto Borja, con una rincorsa durata settimane. Che ha visto anche un sorpasso in corsa sul Grande Raccordo Anulare.

 


 

La Lazio voleva Borja Mayoral. Per diverse settimane Tare e il suo agente Davide Lippi ci hanno ragionato, incontrandosi più di una volta per far quadrare i conti. C’era un Caicedo di troppo però. Senza l’uscita dell’ecuadoriano, Tare non poteva finalizzare. E lì la Roma si è inserita. Per mano (e telefono) del CEO Fienga e dell’allenatore Fonseca, protagonista telefonico del calciomercato romanista.

 


Un lungo corteggiamento che ha scacciato le sirene “comode” del Valencia. Spagna, casa, in un campionato conosciuto. Sarebbe stato facile. Così come cedere alle parole madridiste di Zidane. Vice Benzema? No, grazie. Roma. Proprio per non essere il vice di nessuno.