Voglia di nuove sfide e un grande bisogno di un progetto stimolante. Queste le motivazioni che hanno spinto Gigi Buffon a continuare a giocare. La scelta è stata si di cuore, ma anche di testa. Tornare a casa, a Parma, da dove tutto é iniziato nel novembre del 1995. Convinto dal legame con i gialloblù ma anche da un progetto ambizioso.
Anche se la possibilità di scegliere un progetto altrettanto stimolante Gigi la aveva avuta durante l’estate 2020: l’Atalanta di Gasperini. I nerazzurri si erano fatti aventi, corteggiando l’ex portiere della nazionale. Gigi stesso, a distanza di un anno, ha confessato che all’Atalanta avrebbe trovato un grande gruppo e che gli sarebbe piaciuto molto lavorare con Gasperini. Un visionario, uno che vede il calcio come lui. Uno dalla panchina, l’altro dalla porta.
Ma Buffon disse “No”, scelse di rimanere in bianconero. Il motivo? Andrea Pirlo. Il suo amico ed ex compagno di squadra era infatti appena arrivato alla Juventus ed era alla sua prima esperienza da allenatore.
Aveva bisogno di uno come lui e Gigi rispose presente.
“Resto”.
Una scelta importante. Per una trattativa che poteva concludersi ma che si è arenata per motivi di cuore e di lealtà. Verso Pirlo e verso la “sua” Juventus.
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