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Buste e comproprietà che cambiano la vita: storie e amarcord

Le comproprietà e le buste hanno svolto un ruolo fondamentale nel calciomercato italiano. Hanno cambiato la storia delle carriere di tanti giocatori, nel bene e nel male a seconda dei casi. Dal 2015 però le comproprietà non esistono più. La Figc ha deciso infatti di abolirle e quindi di impedire a due società di possedere contemporaneamente il cartellino di un calciatore.   


Il caso Viviano e una costata caro

Le buste in ogni caso sono state protagoniste del calciomercato del nostro Paese, tanto da creare in alcune circostanze situazioni veramente incredibili. Come nel caso di Viviano, portiere in comproprietà tra Bologna e Inter. É il 2011 e le due società arrivano alle buste per il cartellino del giocatore. Viviano si sarebbe aspettato di rimanere al Bologna, invece per un errore del direttore generale dei rossoblù il portiere finirà in nerazzurro e poi rigirato in prestito. 
Una giornata sfortunata, siamo scivolati su una buccia di banana”,  questo il commento del presidente del Bologna al termine di quell’incredibile svista. Tentarono anche di mandare un telegramma alla Lega per risolvere la situazione, ma non ci fu niente da fare. Tutto inutile. Una busta, compilata male, che può cambiare una carriera.  


L’affare Montella e un litigio mai risolto

Le buste poi sono state anche causa di litigio tra presidenti, come successe tra Corsi e Spinelli nella risoluzione della compartecipazione del cartellino di Vincenzo Montella. Era il 1996 e il presidente rossoblù aveva un accordo verbale con Corsi per l’acquisto del giocatore. Il presidente dell’Empoli però non ne tenne conto e l’attaccante venne riscattato dagli azzurri per 5 miliardi e 165 milioni di lire. Gelo tra le società. Spinelli non gliela perdonerà più, neanche a 25 anni di distanza. I due non si parlano ancora oggi, per colpa di una busta e di un accordo, secondo l’ex patron del Genoa, non rispettato.  


Chiellini e un destino che poteva cambiare

Le buste alle volte hanno anche cambiato la vita e la carriera di giocatori importanti, come Giorgio Chiellini. Prossimo al rinnovo con la sua Juventus, il difensore nel 2003 era stato vicinissimo al passaggio alla Roma. I giallorossi infatti erano proprietari del 50% del cartellino e con il Livorno si arrivò alle buste. 

Chiellini fu convocato a Milano e fu venduto dai toscani alla Juventus. In bianconero troverà Capello, proprio l’allenatore che lo aveva segnalato alla Roma e ne aveva chiesto l’acquisto. Sliding doors. Il resto é storia. Giorgio andrà a Torino e, dopo un anno in prestito alla Fiorentina, ne diventerà bandiera e capitano.

Redazione

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