Addio inaspettato, addio consumato. Antonio Conte saluta l’Inter (qui la sua storia): le voci degli ultimi giorni hanno trovato conferma oggi, con l’allenatore dello scudetto che lascia i nerazzurri dopo nemmeno una settimana dai festeggiamenti per il trofeo. La modalità è nota: rescissione consensuale, con Zhang che ha promesso la metà dello stipendio per trovare l’accordo finale.
6,5 milioni di euro circa (erano 13 i milioni, dai 10,5 del primo anno) e una stretta di mano che separa le parti anche a malincuore. E il futuro? Esiste un ulteriore retroscena legato alla trattativa, che potrebbe far risparmiare ulteriori soldi all’Inter.
L’accordo infatti prevede che Conte rinuncerà a una parte della cifra se troverà una squadra italiana entro i prossimi mesi. Una clausola? Non proprio, ma la promessa di rinunciare a una parte della buonuscita qualora trovasse (esclusivamente in Italia) una squadra pronta ad accollarsi l’ingaggio certamente molto elevato dell’allenatore dello scudetto. Diverso sarebbe il discorso se Conte trovasse un club in Serie A a gennaio 2022: la buonuscita, in quel caso, non sarebbe scontata, ma dovrà essere pagata in forma integrale.
Nessun vincolo (che non sarebbe legale) anti-Serie A, ma un patto tra le parti. Conte e l’Inter si salutano così. Da (quasi) amici. O da futuri avversari.
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