Juve, parola d’ordine: programmazione. Le strategie di mercato tra il futuro di Chiellini e il post Dybala

Il lavoro di Cherubini e il modus operandi del mondo Juve lo fotografi con i dettagli. Programmazione, meticolosità e lo sguardo sempre rivolto al futuro. Anticipare gli altri e muoversi prima di tutti, sono i punti cardine del progetto.
La vittoria a Sassuolo ha blindato il quarto posto e il ritorno in Champions League, la finale di Coppa Italia dell’11 maggio contro l’Inter potrebbe rappresentare il primo trofeo dell’Allegri bis.
Da giugno poi si dovrà iniziare a pensare alla prossima stagione: ripartire dalle certezze, investire bene e fare scelte oculate.

Agnelli ha detto che l’arrivo di Allegri ha portato stabilità. Vero. Ma sarà importante programmare bene il prossimo anno, ruolo per ruolo. In difesa si ripartirà da De Ligt, un altro su cui la Juve ha giocato d’anticipo e si è assicurata uno dei migliori centrali in circolazione. Dopo una prima stagione di adattamento, le ultime due sono state di ottimo livello. Ormai è un leader, sia in campo che fuori. Il suo contratto scadrà però nel 2024, ciò vuol dire che presto bisognerà mettersi a tavolino e parlare di rinnovo. Da risolvere poi c’è la situazione legata al futuro di Giorgio Chiellini: a Wembley tra un mese lascerà la nazionale, probabilmente pochi giorni dopo anche la Juventus. Due i possibili scenari: smettere di giocare o chiudere la carriera negli Stati Uniti con la famiglia. In ogni caso sarà una scelta di vita, su quella che per 17 anni è stata la sua casa.

Risolti i dubbi, tra rinnovi e scelte, si punterà ancora su Leonardo Bonucci. Leader, certezza e capitano, con o senza fascia che sia. Vista l’età – compirà 35 anni tra pochi giorni – l’obiettivo sarà quello di gestire al meglio il suo fisico. In ogni caso sarà riferimento e guida della retroguardia di Allegri. Con lui, oltre al già citato De Ligt, ci saranno Danilo, Rugani e verrà favorito il graduale ambientamento di Gatti. Sugli esterni potrebbe prendere piede la pista che porta ad Emerson Palmieri, che rientrerà al Chelsea dal prestito al Lione e gradirebbe tornare a giocare con continuità. Magari in Italia.
A centrocampo l’idea è quella di prendere un play solo nel caso in cui esca Arthur, sennò si opterà per una mezz’ala. Possibilmente giovane e di prospettiva. Davanti il grande investimento è stato fatto a gennaio, prendendo Vlahovic per 70 milioni. Anche qui, giocare d’anticipo sulla concorrenza.
Poi bisognerà risolvere la questione legata al sostituto di Dybala. L’idea è quella di puntare su un esterno puro, da 4-3-3. Possibilmente si cercherà un profilo giovane, ma se ci dovesse essere un’occasione non se la lasceranno sfuggire. Una su tutte quelle che potrebbe portare ad Angel Di Maria – in uscita dal Psg – che è tentato dal progetto e dall’ipotesi di un progetto breve. La voglia del Fideo sarebbe poi quella di tornare in Argentina.

Le altre due piste portano a due talenti in uscita dallo Shakhtar: uno è Neres, che può liberarsi a condizioni favorevolissime causa guerra, l’altro è Mudrik sul quale ci sono tante squadre europee tra cui anche il Milan. Giovani, di talento e di prospettiva. Tutti dribbling e fantasia. Sguardo al futuro, con l’obiettivo di muoversi prima, programmare e anticipare gli altri.