“Mi raccomando eh, silenzio!“. Non se ne doveva parlare. Non se ne poteva parlare. Troppi soldi in ballo, troppe implicazioni. Ma dopo De Paul all’Atletico, l’Udinese ha dovuto cedere anche Musso. E l’Atalanta sorride soddisfatta. Silenziosamente soddisfatta.
Perché sulla trattativa ha lavorato sottotraccia per giorni, fino all’affondo, decisivo, di lunedì 28 giugno. “Spendiamo questi 20 milioni?“, è quello che i dirigenti nerazzurri si sono detti e ridetti nei giorni scorsi. “Basta, facciamolo“.
E così si è deciso. Perché l’Atalanta voleva un rinforzo da Champions e Gasperini è stato accontentato. Non che Gollini non lo fosse, anzi: la società questo lo sa bene. Ma qualche problema lo scorso anno ha portato a delle valutazioni di un certo tipo, con gli occhi puntati su Udine e sull’italoargentino che diventa tra i portieri più pagati della storia della Serie A.
Tutto in gran segreto, poche conferme ma tanti sorrisi. “Ce l’abbiamo fatta“, si dicono i dirigenti dell’Atalanta. Che ora possono pensare ai prossimi colpi. Sempre da Champions.
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