Paz al Sassuolo: come nasce la trattativa all’ultimo secondo

Paz al Sassuolo: come nasce la trattativa all’ultimo secondo

Ma Paz parte, o arriva?”. Omonimie emiliane, aperture e chiusure di una giornata pazza di calciomercato. L’ultima, come sempre. Uno, Nehuén, saluta Bologna per trasferirsi in Turchia. L’altro, Yeferson, dalla Colombia ha acquistato un biglietto solo andata. Destinazione? Sconosciuta fino alle 19.55 o giù di lì.

 


 

In realtà, il Sassuolo ci lavorava già da qualche giorno: era stato Massimo Italiani, del gruppo di Geronimo Barbadillo, a proporlo a Giovanni Rossi, ds dei neroverdi. Chi ha memoria, il nome di Barbadillo se lo ricorderà bene. Fu tra i primi colombiani ad arrivare in Italia negli anni ‘80: Avellino prima, Udinese poi. Ora si occupa di intermediazioni, con un occhio di riguardo proprio al Sudamerica.

 


E tra i giocatori seguiti, c’è proprio questo giovane esterno destro di difesa, di quelli moderni, che possono giocare a tutta fascia (qui la sua storia). Di qui l’idea: “E se provassimo a portarlo in Italia?”. Italiani (gioco di parole mai più azzeccato) chiama Rossi, dirigente di poche parole ma di molti fatti. Tra loro il rapporto è ottimo, un po’ come quello del gruppo di Barbadillo con il presidente del Cortuluà.

La trattativa all’ultimo

Se ne può parlare”, dice Martàn, che negli ultimi giorni aveva ricevuto però altre richieste per questo suo talento. E allora scatta la corsa per riuscire a tesserarlo in tempo. Il Sassuolo prepara i documenti, ma al mattino rimbalzano voci di possibili trattative con altri club. “Dobbiamo sbrigarci”, si dicono dirigenti e intermediari, che, forti del rapporto con il Cortuluà, insistono per dire che il Sassuolo sarebbe stata la scelta migliore.

Il deposito del contratto

Alle 19.45, la chiamata finale: “È tutto pronto, stiamo per depositare il contratto”, che era intanto stato firmato a distanza intercontinentale. Paz aspetta infatti di ottenere il visto di lavoro, effettuare l’ormai consueto tampone e partire verso l’Italia. Questione di una settimana, dieci giorni. Sulla scia di Zapata (difensore) e Tello, che Italiani ha fatto conoscere alla Serie A, ora ci prova anche lui. È l’occasione della vita che non vuole mancare.