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La storia di Castillejo, da esubero a protagonista a sorpresa

Ha appena finito una delle sue migliori partite con il Milan e piange, quasi coprendosi per non farsi vedere. Questo è il post partita di Samu Castillejo, entrato a gara in corso e decisivo per la rimonta dei rossoneri. Gli vanno incontro tutti e lo abbracciano. Già perché questo Milan è un gruppo, una famiglia unita e coesa. Tutti per uno e uno per tutti.  


 

Lo ha elogiato anche Stefano Pioli in conferenza stampa. “È l’esempio che le occasioni arrivano, basta saperle sfruttare”. Castillejo aveva giocato appena un minuto da inizio stagione e sembrava con un piede e mezzo fuori da Milanello. Magari già a Gennaio. Contro il Verona è entrato cambiando la partita, ora a cambiare potrebbe essere il suo destino e il suo futuro.  


 

Samu è stato decisivo nella remuntada dei rossoneri di sabato sera: entrato al posto di Saelemaekers ha cambiato il volto del match. Corsa, scatti e recuperi difensivi. Oltre al cross che ha portato all’autorete di Gunter. Quarantacinque minuti per convincere tutti di essere un giocatore da Milan. Può essere un punto di svolta, per uno che anche in estate era certo di dover andare via. Tante proposte, dalla Samp al tentativo last minute dello Spezia. Entrambe le squadre lo volevano in prestito per garantirgli spazio e continuità. Eppure non se ne è fatto nulla.  


 

Fuori dalla lista Champions, escluso dalle gerarchie in campionato. Con il Verona Samu si è ripreso il Milan. In lacrime a fine partita per far capire quanto ha sofferto e quanto vale per lui la maglia rossonera. Più dei soldi della Russia o del richiamo di casa della Liga. Lui che viene da Malaga, si è innamorato del Milan. “Resto qui poi si vedrà. Anche se stare in panchina non è stato facile”. Castillejo non molla mai ed è pronto a lottare per una maglia che sente sua. Le lacrime di sabato ne sono la fotografia più eclatante.

Lorenzo Cascini

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