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Pochi ma buoni: Cerri, i gol decisivi e la plusvalenza di calciomercato

Non vi sento! Non vi sento!”. Un gol oltre le critiche, un’esultanza rabbiosa faccia alla telecamera. Lo stadio era vuoto, ma le grida di esultanza al gol di Alberto Cerri hanno riempito quel silenzio a cui continuiamo a non abituarci. Cagliari-Parma finisce 4-3, con una rete all’ultimo secondo di quel ragazzo che non sta vivendo momenti semplicissimi in Sardegna e che potrebbe condannare la città in cui è nato e la squadra in cui è cresciuto.

 


 

Tante parole sono state spese su di lui, perché sembrava un predestinato: non si esordisce in Serie A a 16 anni per caso. La prima esperienza importante, però, è in Serie B, nel Lanciano allenato, guarda un po’, da Roberto D’Aversa. Incroci incredibili, soprattutto se si pensa che un altro gol molto simile, qualche anno dopo, a Cagliari l’avrebbe segnato di nuovo di testa e di nuovo in un 4-3 che avrebbe chiuso la rimonta con due gol di svantaggio. Di fronte, la Sampdoria: stagione 2019/2020, è il suo primo gol in rossoblù in Serie A. Indimenticabile. 

Il potenziale è sempre stato apprezzato, soprattutto per quella stazza fisica che forse non lo ha portato a segnare molti gol in carriera (se si esclude l’ottima annata a Perugia nel 2017, con 33 presenze e 15 reti in Serie B) ma che ha permesso ai compagni di realizzarne diversi. Apre spazi, lotta, non si arrende.

Cerri e la plusvalenza

Ed era anche per questo che la Juventus, dopo averlo visto a Lanciano, aveva deciso di ingaggiarlo sfruttando il fallimento del Parma. Tre anni di prestito tra Cagliari, Spal, Pescara e Perugia, per poi cederlo di nuovo ai sardi in prestito con obbligo di riscatto fissato a 9 milioni di euro. Una plusvalenza importante (qui i dettagli), per un giocatore che ancora deve sbocciare.

 


 

In carriera, Cerri ha realizzato cinque gol in Serie A. Vero: per un attaccante sono pochi. Ma spesso decisivi. Nelle 18 partite di questo campionato, ne ha segnato uno. Di nuovo molto bello, di nuovo fondamentale. Sguardo dritto, voglia di migliorare sempre. Davanti alla porta ce n’è bisogno, lo dicono i numeri. Ma la personalità per riuscirci non gli manca.

Redazione

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