Sono bastati 45 milioni di euro più bonus al Chelsea per strappare Sterling al Manchester City. Ne sarebbero serviti zero (ingaggio ed eventuali commozioni a parte) per portare Ousmane Dembélé in Blues. È vero, con i se e con i ma non si fa la storia, ma il francese è stata più di una suggestione dalle parti di Stamford Bridge. Ricostruiamo il contesto. (QUI il retroscena su Raphinha)
Bisogna tornare indietro di qualche mese. Inizio estate, il calciomercato inizia a scaldarsi. Giugno è un mese particolare: da una parte si impostano le trattative e i discorsi per luglio, dall’altra si osservano i futuri parametri zero.
Nella lista dei futuri svincolati c’è anche Ousmane Dembélé. Il francese – con il contratto in scadenza a luglio 2022 – non ha ancora trovato l’accordo per il rinnovo con il Barça. I discorsi vanno avanti per settimane, ma l’accordo non arriva. Qui entra in gioco il Chelsea.
I Blues cercano un’ala offensiva. Sul taccuino ci sono diversi nomi, tra questi anche quello del classe 1998. Tuchel è un grande estimatore del francese, forse uno dei più grandi. Fu lui a farlo esplodere al Borussia Dortmund. Le loro strade si sono poi separate, ma quel feeling è rimasto.
L’interesse c’è, ma anche qualche perplessità. A preoccupare i Blues è la tenuta fisica del ragazzo, fermato troppo spesso da acciacchi fisici. La pista si raffredda, fino a diventare ghiacciata dopo qualche giorno. Ousmane rinnova con il Barça, il Chelsea chiude con i Citizens per Sterling.
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