Retroscena

Como su Davide Ancelotti: le tappe della sua carriera

Il Como per la prossima stagione starebbe seriamente pensando di fare sedere Davide Ancelotti sulla propria panchina 

Il futuro del Como potrebbe provenire, di nuovo, dal Real Madrid. Dopo l’operazione che ha portato all’arrivo di Nico Paz infatti il nuovo nome accostato al club riguarda la panchina, ed è quello di Davide Ancelotti.

Ottenuta senza troppe difficoltà la salvezza nella prima stagione in Serie A, Cesc Fabregas ha lasciato intendere che nella prossima stagione non sarà più l’allenatore del Como.

Su di lui c’è il Bayer Leverkusen, ansioso di chiudere l’accordo con l’ex Arsenal dopo l’addio di Xabi Alonso che, tra l’altro dovrebbe prendere il posto proprio di Carlo Ancelotti sulla panchina del Real.

Una catena di mercato che, tra le sue conseguenze, dovrebbe avere anche quella di liberare Davide Ancelotti, pronto ad intraprendere la sua carriera da allenatore dopo anni pieni di successi in cui ha affiancato sui padre. E il Como sembra puntare forte su di lui per il post Fabregas.

Cesc Fabregas, allenatore Como (imago)

La carriera di Davide Ancelotti

Davide, dopo aver conseguito una laurea in scienze motorie, inizia il suo percorso nel mondo del calcio quando ha solo 23 anni al fianco di suo padre come preparatore atletico, prima al PSG e poi al Real Madrid. L’obiettivo, da subito, è però quello di ripercorrere le orme di papà Carlo, ed è proprio da lui che impara l’arte di stringere rapporti umani profondi coi propri giocatori.

Nel 2016 ottiene il patentino UEFA A che gli permette di diventare uno dei collaboratori più stretti di suo padre. Lo segue ovunque. Al Bayern, al Napoli, all’Everton e infine al Real Madrid dove influirà in maniera diretta sulle vittorie del club.

Il suo ruolo non è mai stato solo quello di consigliere, anzi. Carlo ha dimostrato sempre di più una grande fiducia professionale nei suoi confronti, ascoltando le sue opinioni e cercandole nei momenti di difficoltà. Un esempio? La sostituzione di Joselu nella semifinale di Champions League della scorsa stagione è una sua invenzione. Un’idea dell’importanza di Davide negli ultimi successi di papà Carlo è rappresentata anche dalle parole di Javi Martinez riportate dalla BBC secondo cui la sua presenza avrebbe permesso ad Ancelotti di adattarsi più comodamente alle nuove tendenze del calcio moderno.

Davide studia tanto, da suo padre e non solo. Ama curare i dettagli e, soprattutto, ha imparato che è nel cuore dei giocatori la chiave per comunicare le proprie convinzioni tattiche. Il Como ora punta su di lui per la prossima stagione e, visti i precedenti che sono arrivati da Madrid, potrebbe non essere una brutta idea.

 

 

 

Alessandro Lorenzi

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