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Nel mondo di Andrea Compagno, l’agente: “Nuova vita allo Steaua, lo voleva persino la nazionale rumena. Mercato? C’è da vincere la classifica cannonieri”

Di attaccanti così non ne fanno più. O meglio il calcio moderno ha messo un po’ da parte la prima punta dal fisico possente e caratteristiche da attaccante boa. Ma riscoprirle è sempre piacevole. Specie se è la riscoperta di un ragazzo che è dovuto emigrare per arrivare.

La storia di Andrea Compagno potrebbe essere banalizzata così, ma dietro c’è altro. Molto altro. “Non si sarebbe mai aspettato di andare a giocare in Romania (allo Steaua Bucarest, ndr) – confida a grandhotelcalciomercato.com Fabio Dall’Ara, suo primo agente insieme ad Alessandro Pezzoli, entrambi dell’agenzia FisherSport – ma questi campionati ‘minori’ ti regalano tante opportunità e ti fanno schiudere porte se fai bene”. E una grande ha cominciato a schiudersi, in attesa di essere aperta definitivamente. Quella della Nazionale, perché Compagno è stato inserito nella lista di preconvocati da Mancini per le prime partite di qualificazione a Euro 2024. 


 

Il salto in Romania

Compagno è partito dal calcio della sua città con il Palermo, poi il Catania e una serie di esperienze nel calcio minore, prima di tentare l’avventura all’estero. Fabio e Andrea si sono conosciuti a San Marino, quando l’attaccante giocava con il Tre Fiori. “In molti me l’hanno segnalato, mi dicevano che c’era un attaccante interessante ancora da scoprire. Ho visto in lui grandi caratteristiche, meno conosciute oggi perché i settori giovanili puntano su altro”, continua Dall’Ara. Dopo la conoscenza il lavoro insieme: “Era in scadenza a San Marino e non sapeva ancora dove sarebbe andato a giocare, ma quello rumeno è un mercato dove lavoriamo molto da diversi anni”. E così l’avventura con il FC U Craiova 1948 e da inizio stagione il passaggio alla Steaua. Un 2022 da ricordare, fatto di dodici mesi con un unico filo conduttore: il gol. Infatti Compagno è stato il miglior marcatore italiano dello scorso anno solare, anche meglio di Ciro Immobile.

“In Romania si sono innamorati di lui – racconta Dall’Ara – e, ora vi faccio sorridere: lo volevano ‘acquistare’. A giugno girava voce che gli volessero far prendere il passaporto per farlo giocare in nazionale. Quando ne ho parlato con lui non ha avuto dubbi: ‘Fabio, vediamo cosa succede nei prossimi mesi con l’Italia. Non si sa mai nel calcio, le cose possono cambiare’”. E sono cambiate in fretta, a suon di grandi prestazioni e reti. Sia nel campionato locale che in Conference League. E ora la pre convocazione del Ct Roberto Mancini: “Non se lo aspettava, ma dati alla mano è meritatissima. I numeri sono poco interpretabili”, e qui esce l’orgoglio di Dall’Ara per il suo pupillo.

 

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Gli idoli e quella trattativa intrecciata con Londra

La maturazione arriva in momenti differenti. Ci sono calciatori che esplodono subito, altri che arrivano nel loro prime più avanti. Un esempio? Luca Toni. Proprio quel Luca Toni che Compagno ammirava da bambino, quando segnava per il suo Palermo, e che ha sempre preso come modello cercando di replicarne le caratteristiche. Attaccanti di una volta, che vivevano per il gol. Così si possono definire modelli e idoli di Compagno. Non solo Toni, ma grandi del passato come Vieri e Inzaghi. Giocatori d’area di rigore lontani dall’attaccante moderno che va “di moda” oggi nel quale non si rivede.

“Per quelle che sono le sue caratteristiche ci sta che tu venga fuori un po’ più tardi. Poi nel calcio è così, si sa, se non sei subito pronto vieni un po’ lasciato da parte in Italia a 18/20 anni”. Così l’uscita dalla comfort zone e l’avventura all’estero, partito da sconosciuto in patria ora vuole legare il suo nome alla Nazionale. Ma un futuro nel nostro campionato? “Adesso Andrea non pensa al mercato, c’è un campionato da finire e da vincere. Così come vuole vincere la classifica marcatori, poi i conti si fanno alla fine. Ha guadagnato uno status importante e a fine stagione si faranno i conti. Non è il momento ora di pensare al mercato”.

Mercato che sa regalare anche grandi aneddoti: “Sapevamo che Andrea era la prima scelta della Steaua – rivela Dall’Ara – ma non sapevamo in che stato era la trattativa con il Craiova. Un giorno ci chiama il direttore sportivo e ci disse ‘ti prendo il biglietto per la prossima settimana a Londra, c’è West Ham-Steaua…’ con questo messggio ci hanno fatto capire che i presidenti avevano trovato l’accordo e all’improvviso si era sbloccato tutto”. Non Compagno, che in Romania si era già sbloccato, e ha continuato a fare ciò che sa fare meglio: gol.

Redazione

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