C’eravamo tanti amati. Il film usciva nel 1974 nelle sale, con Vittorio Gassman e Nino Manfredi come attori protagonisti. Nello stesso anno nasceva Sergio Conceiçao e la trama di oggi appare molto simile. Ma stavolta, 47 anni dopo, il protagonista è lui. Il suo Porto infatti ha pescato la Lazio nei sedicesimi di finale di Europa League e sarà un ritorno al passato. E via con i ricordi. Lui che a Roma ha vinto lo scudetto nel 2000, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea nel 1999 e una Supercoppa Italiana contro la Juventus l’anno prima. Lasciando il segno, sempre. Come quando all’esordio segnò il gol decisivo contro i bianconeri. 2-1 al novantesimo e popolo biancoceleste in estasi. Segni del destino, lo stesso che li farà rincontrare 17 anni dopo.
Sergio infatti lasciò la Lazio nel 2004 per andare proprio al Porto, squadra di cui è l’allenatore dal 2017 e in cui gioca suo figlio Francisco. Anche lui come il papà è un esterno tutta corsa e fantasia. “È più forte di me, ma deve pensare solo a giocare”. Parole al miele e cariche di orgoglio. Questione di tradizione e famiglia. Di padre in figlio, come direbbero a Roma sponda biancoceleste. Storie di legami. Molto stretto quello tra Sergio e il popolo laziale, che però ora li vedrà uno contro l’altro.
Conceiçao è l’allenatore dei dragões dal 2017 e ha vinto due campionati, due supercoppe e una coppa nazionale. Nel girone si è dovuto arrendere a Liverpool e Atletico. Troppo forti e superiori, ma in Europa League può dire la sua. Il primo ostacolo sarà un tuffo nel passato e nei ricordi.
Lo chiamano ‘Twister, ovvero leader calmo. Sia in campo che fuori. Lui che firmò con il Porto da giocatore la sera in cui morì suo padre. È uno che di sfide ne ha affrontate e le ha vinte grazie al calcio. Il Porto è stata la sua famiglia, alla Lazio ha poi trovato un ambiente molto simile lasciando un grande ricordo. Tra poco un po’ di un mese saranno l’uno contro l’altro. Scherzi del destino.
Sono solo due i precedenti tra la Lazio e i lusitani. Semifinali di Coppa Uefa del 2002/2003: 0-0 all’Olimpico e un netto 4-1 al ritorno al Do Dragao. Maniche, doppietta di Derlei e gol finale di Helder Postiga. Proprio lui che la Lazio l’ha avuta nel destino 11 anni dopo, anche se per poco e senza lasciare il segno. Sei mesi, cinque presenze e zero gol. Comparsa incolore. Un altro ex della gara sarà Felipe Anderson: per il brasiliano 9 presenze lo scorso anno in Portogallo, in prestito dal West Ham, prima di tornare in Italia in estate. Sfide nella sfida.
Alla scoperta di Eliezer Mayenda, attaccante spagnolo, eroe della promozione in Premier League del Sunderland…
L'accelerazione data da Igli Tare alla trattativa ha avvicinato notevolmente al Milan Luka Modric che…
Il Manchester United segue Benjamin Pavard, terzino dell'Inter: i dettagli Interessamenti dalla Premier League per…
Gigio Donnarumma vince la Champions e la dedica anche a Mino ed Enzo Raiola, due…
Sono 8 i doppi ex protagonisti dei trasferimenti tra PSG ed Inter, finaliste di Champions…
Gasperini sta per diventare il nuovo allenatore della Roma. Nella Capitale ritroverà una sua vecchia…