C’erano una volta…Conte e Paratici. Ben prima dell’eventuale “reunion” al Tottenham (Qui le ultime sul futuro dell’allenatore e del direttore sportivo).
Ai tempi della Juventus, quando gli scudetti consecutivi di fila erano due e serviva un attaccante per fare il salto di qualità in Europa e consolidare il dominio in Italia. Nell’estate del 2013 l’interesse cadde così su Carlitos Tévez, eroe argentino delle due sponde di Manchester che in quel momento era in rotta di collisione con il City.
In Italia, per primo si fa avanti il Milan, con Galliani che lo corteggia addirittura a pranzo (divenuto poi storico per la famosa foto dei due seduti insieme a tavola) per farlo l’attaccante dei rossoneri. Ma l’affare si complica e non si procede verso la chiusura.
Così si fa avanti la Juventus, con un blitz segretissimo nella capitale inglese il 17 maggio. Conte, Paratici e il team manager bianconero volano nella notte verso Londra, in ritardo perchè l’organizzatissimo (in campo) Conte si era dimenticato il passaporto.
Appena arrivati, all’una di notte inglese, cena con Tevez e il suo agente al “Babbo Restaurant”, dove lontano da occhi indiscreti si poteva parlare di futuro. Una saletta riservata al primo piano, alla quale solo lo chef poteva accedere, per mantenere un segreto di mercato troppo importante.
Infatti, il City ancora non sapeva nulla e nemmeno immaginava di quell’incontro preliminare per stabilire le condizioni del contratto con il giocatore. Niente doveva trapelare da entrambi le parti.
A meno che…ci pensi un lavapiatti. Giuseppe Laudante, italiano da poco tempo in prova al “Babbo”, si sente pronunciare queste parole dal suo chef: “Ehi, Italian boy! Do you know Tevez in going to be a Juventus player?”
Una notizia troppo grande da tenersi per sè, così Giuseppe non resiste e scrive al sito gianlucadimarzio.com: “Sono un tuo fan da anni, voglio regalarti questa notizia. Ma fai le tue verifiche, ci mancherebbe“. Le informazioni però sono troppo dettagliate per lasciare spazio a dubbi.
“Come hai fatto a saperlo?” tuona Paratici al telefono una volta scoperto la mattina seguente, “Non puoi dirla! Mi fai litigare con quelli del City che non sanno nulla e siamo in ottimi rapporti. Ma come hai fatto? Eravamo camuffati per non farci riconoscere! Roba da matti, roba da matti…“. Giuseppe aveva colpito e affondato.
Un patto fra giornalista e direttore sportivo entrò così in atto: “Tu parli solo di interessamento al giocatore e io ti darò per primo la notizia della chiusura dell’affare“. Detto, fatto.
Il 26 giugno seguente Tevez si trasferisce ufficialmente alla Juventus e inizia la storia d’amore con i colori bianconeri. Merito del patto stipulato a notte fonda un mese e mezzo prima.
Anche se è facile ipotizzare che, dopo le spie del “Babbo Restaurant”, nel suo futuro da dirigente del Tottenham, Fabio Paratici preferirà cenare altrove a Londra.
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