Un’occasione in mezzo ai grandi per dimostrare il proprio valore. Tra Covid, Coppa d’Africa e le tante partite, sono tanti i giovani che in Italia stanno trovando spazio tra i pro’. Esordio dal primo minuto e uno di quei momenti che negli anni quasi non ti ricordi tanta era l’emozione. In questo mese è successo a tanti: da Obert e Altare nel Cagliari, a Scalvini nell’Atalanta e Zanoli nel Napoli. Tutti difensori. Stesso ruolo, destini comuni.
Dare spazio ai giovani è una di quelle che si sentono dire da anni in Italia. Ora più che mai ci sarà bisogno di loro. Per il futuro, per ricostruire e ripartire dai vivai. Formazione, sotto l’aspetto umano ancora prima di quello tecnico. Lanciarli dal primo minuto è la chiave per spezzare l’ansia dell’esordio. Con la possibilità di poter sbagliare, di poter giocare sereni e senza essere giudicati al primo errore. Fiducia, tempo e spazio. Questa è la strada da seguire.
La Coppa Italia è stata spesso una vetrina importante per i giovani. Occasioni per farsi notare e mettersi in mostra. Questo è successo ieri a Scalvini in Atalanta-Venezia, oggi toccherà a Zanoli contro la Fiorentina (che non partirà da titolare, ma potrebbe subentrare).
Entrambi hanno già esordito, il primo “solo” in Serie A, il secondo anche in Europa League. La Coppa Italia, e le tante assenze, forniscono la possibilità di dar loro continuità. Storie di futuro, che si spera sia il più roseo possibile. In queste partite avranno la possibilità di dimostrare il proprio valore e crearsi una strada nel calcio dei grandi.
Tra problemi di mercato e infortuni, dall’addio di Godin alla positività del nuovo acquisto Goldaniga, sono diversi i difensori che a Cagliari hanno avuto la possibilità di esordire. Da Altare a Obert. Il primo aveva già esordito in campionato contro il Venezia, una mezz’ora per sostituire l’infortunato Carboni. In Coppa Italia contro il Cittadella era invece arrivata la prima da titolare in rossoblù. Stessa storia per lo sloveno Obert. La competizione dà quindi spazio, minuti, occasioni. Largo ai giovani. Starà a loro sfruttare la possibilità, con licenza di sbagliare ma con l’obiettivo di farsi notare
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