Criscito-Toronto: a marzo rifiutò per il suo Genoa. I retroscena

Ora è Canada per davvero. Mimmo Criscito ha salutato il Genoa e accettato la corte del Toronto con tre mesi di ritardo. Infatti, sarebbe potuto approdare in MLS già a marzo, ma rifiutò per il suo Grifone..
Un capitano affonda sempre con la sua nave. Dev’essere questo ciò che ha pensato Mimmo Criscito a inizio marzo quando la tentazione Toronto è stata più di un flirt. I canadesi facevano sul serio per mettere un altro italiano in rosa – Insigne è arrivato oggi – ma alla fine non se ne è fatto nulla.

Contratti già pronti
Il capitano del Genoa ha pensato molto prima di prendere la scelta definitiva. Notti insonni. “Vado o resto?”. “Resto”. Criscito non se l’è sentita di lasciare la sua piazza in un momento di tale difficoltà. E i contratti erano già pronti, praticamente fatti.
Altra considerazione fatta che da gennaio, quando è stato avvicinato per la prima volta dal Toronto, a marzo è cambiato molto. I nuovi acquisti si sono innestati bene in rosa, merito della chimica insegnata da Alexander Blessin, con cui il Genoa ha cercato il miracolo salvezza.

Carta bianca della società
Criscito è stato spinto dall’ambiente, nel quale ha visto un vento di rinnovamento: progetto giovane e, su tutte, idee. Poi la motivazione personale. Il capitano ha pensato di poter fare ancora bene al Genoa ed è convinto che serva una chioccia ai ragazzi. Uno con esperienza, che conosce bene la piazza. Ovviamente con un unico credo, fare il bene della società.
Una società che ha lasciato totale carta bianca al suo figlio più amato, perché voleva che Mimmo facesse la scelta migliore per lui, che fosse felice qualunque decisione avesse preso. E alla fine la decisione ha rallegrato tutti, Mimmo e la piazza. Perché non si abbandonano i propri cari nel momento del bisogno ed è affondato con la propria nave. Da vero capitano.