Risorgere dalle proprie ceneri, post fata resurgo. Questo il modo migliore per raccontare Patrick Cutrone, oggi match winner al Maradona contro il Napoli in lotta per il primo posto. Una zuccata vincente al 70’ che regala ad Andreazzoli il quarto risultato utile consecutivo e lancia gli azzurri al settimo posto in classifica a -2 dalla zona Europa. Traguardo. Un successo figlio di un progetto che parte da lontano e di una scelta meticolosa dei giocatori da prendere. Quella di Cutrone è una delle storie che rende meglio il concetto. Fiducia ripagata. Nella speranza che il gol di oggi sia un punto di partenza.
“Il mio azzurro ora è quello dell’Empoli”. Questo aveva detto Patrick il giorno del suo arrivo in Toscana. Sguardo deciso e la solita voglia di spaccare il mondo. Quella non gli è mai mancata. Neanche negli ultimi due anni in cui le cose non sono andate per il verso giusto tra Fiorentina, Wolverhampton e Valencia. Mancanza di fiducia e di continuità, queste le principali cause del suo rendimento al di sotto delle aspettative. Necessario voltare pagina e ripartire. Patrick lo sta facendo a Empoli: due gol finora, entrambi decisivi ed entrambi contro squadre della Campania (Salernitana alla nona giornata e Napoli).
Gol, felicità e sorrisi. Lui che con indossando un altro azzurro, quello dell’Under 21, ha sempre fatto bene. Questione di feeling con Nicolato. “Con lui il rapporto è buonissimo, mi ha sempre fatto sentire importante anche quando le cose non andavano al meglio”. Un po’ lo stesso che ha ritrovato con un altro azzurro. E ora che ha iniziato non vuole più smettere di segnare. Per conferma chiedere a Rrahmani&co.
Alla prossima in casa l’Empoli ospiterà il Milan. Partita del cuore per Patrick, milanista da sempre che con i rossoneri è cresciuto: esordisce in Serie A nel 2017 con i colori della sua infanzia contro il Bologna. Minuto 85: esce Deulofeu e tocca a lui. La prima volta non si scorda mai. Arriverà anche il primo gol nei preliminari di Europa League contro l’Universitatea Craiova. In totale saranno 19 in novanta presenze, prima della cessione in Inghilterra. Dove non è riuscito a segnare, così come a Firenze e Valencia. Ora è necessario ritrovarsi. Quello di oggi é un grande primo passo.
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