Diciotto anni compiuti da poco più di dieci giorni, un regalo che arriva in ritardo, ma forse il migliore che potesse ricevere. Luca d’Andrea, classe 2004, è stato scelto da Dionisi per completare il tridente d’attacco contro il Torino. Granata che sono l’unica altra squadra ad aver fatto debuttare da titolare un coetaneo: Emirhan Ilkhan.
D’Andrea e i suoi fratelli
Nessuno come loro due in questa stagione. Luka Romero ha giocato con la Lazio solo 15 minuti nella disfatta europea contro il Midtyjlland. Lo scorso anno otto presenze ma mai dal primo minuto. Una manciata di secondi anche per Chaika Traoré, giovane primavera del Milan, ma in campo con il Parma nel 2020/21.
Non i più giovani però. Contro la Salernitana, nell’ultima partita della scorsa stagione, l’Udinese lanciò Simone Pafundi, classe 2006.
La giovane scalata di D’Andrea
D’Andrea nasce a Napoli nel 2004 e comincia a giocare in Campania, a Torre Annunziata, nella scuola calcio Azzurri – la stessa di Alfredo Donnarumma della Ternana – prima di “emigrare” al nord. Più precisamente a Ferrara dove gioca con il settore giovanile della Spal fino al gennaio 2022 quando il Sassuolo decide di acquistarlo. Un interesse nato dalle prestazioni convincenti nel campionato Primavera 1, dove si è messo in luce con gol e giocate di qualità.
Altro colpo di Francesco Palmieri, responsabile del settore giovanile dei neroverdi, l’uomo che aveva già scoperto Raspadori e Erlic. Un’operazione non proprio economica vista la giovane età ma assicurano di certo rendimento: un prestito con diritto di riscatto.
Un mancino molto interessante. Rapido, tecnico che ama rientrare. Un giocatore alla Berardi per sopperire all’assenza di Mimmo: senza paura Dionisi lo butta dentro. Chi lo conosce ne parla un gran bene. La duttilità è la caratteristica migliore, unità alla capacità di sapere calciare – bene – con entrambi i piedi. Non solo estro, ma anche tanta concretezza: è uno che fa gol, si dice di lui. Uno in quattro partite in questo campionato Primavera con il Sassuolo per lui. Numeri che crescono, ma soprattutto media che si innalza, guardando le giovanili: nell’Under 17 spallina 10 gol in 11 gare. Un sogno chiamato Serie A che comincia contro il Torino all’alba della maggiore età. Il miglior regalo di compleanno possibile: non resta che scartarlo.
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