Retroscena

Da Merino a Zubimendi: l’asse Real Sociedad-Arsenal regala un altro gioiello ad Arteta

L’Arsenal pesca ancora in Spagna, precisamente nella Real Sociedad. Ecco Martin Zubimendi.

Martin Zubimendi, così come Mikel Arteta, è un figlio di San Sebastian. Entrambi hanno molte cose in comune, ma incarnano ruoli e approcci differenti sia come giocatori sia come figure all’interno di una squadra. Arteta da giocatore era più creativo, audace, amava controllare il ritmo e rischiare passaggi in verticale. Zubimendi, invece, è più “pulito”, non forza la giocata, e mantiene l’equilibrio. È il pezzo chiave per stabilizzare il centrocampo dei Gunners dando sicurezza e ordine proprio come faceva Busquets nel Barça.

Zubimendi non è solo calcio. Ha un legame profondo con il mare e le spiagge locali di San Sebastian come Sagües, Urgull e Zarautz dove da bambino trascorreva interi pomeriggi con amici. Da piccolo faceva parte dei txokos, i tradizionali club gastronomici baschi dove la famiglia si riuniva per cucinare e socializzare. Da giovane amava il surf e a soli 11 anni ha vinto un campionato di scacchi, passioni che ancora oggi adora praticare.

Non è la prima volta che assistiamo all’asse di mercato tra Arsenal e Real Sociedad. Fu proprio Arteta a dare il via a questo feeling basco: breve parentesi con la Sociedad nel 2004 prima di trasferirsi all’Everton e poi all’Arsenal, dove ha disputato 150 partite e vinto 2 FA Cup. Spazio anche per Mikel Merino, Martin Odegaard e Fran Mérida, trasferitosi in prestito nel 2008-09. Dall’Emirates all’Anoeta, invece, ricordiamo in primis il trasferimento di Carlos Vela e del terzino spagnolo Nacho Monreal che ha totalizzato circa 250 presenze.

Zubimendi, dunque, sarà il 17esimo spagnolo nella storia del club dopo leggende come Cesc Fàbregas, Santi Cazorla, Manuel Almunia e José Antonio Reyes, primo spagnolo all’Arsenal e uomo importante del leggendario gruppo degli “Invincibili” 2003‑04.

Centrocampista moderno e versatile: il partner ideale di Rice

Martin Zubimendi è un acquisto molto funzionale per l’Arsenal. Il suo profilo è perfetto per lo stile di Arteta: possesso palla ed equilibrio tra difesa e costruzione. Partner ideale di Declan Rice, è un mediano elegante ma concreto, un regista difensivo che protegge la difesa e allo stesso tempo imposta l’azione con qualità. Con Rice più libero di avanzare, Zubimendi può agire da “ancora” che protegge la difesa e copre i vuoti lasciati dalla mezzala. Questo gli consente di creare una coppia dinamica e complementare, un mix di equilibrio tra forza fisica e intelligenza.

Può giocare sia da regista basso in un 4‑3‑3 sia in doppia diga in un 4‑2‑3‑1. Ottima capacità di lettura del gioco, anticipa le azioni avversarie, intercetta passaggi e protegge la difesa con tempismo perfetto. Un ibrido tra Busquets e Xabi Alonso. Ha ricoperto un ruolo decisivo nell’Europeo 2024 con la Spagna, subentrando a Rodri e contribuendo alla vittoria contro l’Inghilterra. È il classico giocatore silenzioso ma che fa funzionare tutta la squadra. Un acquisto importante e allo stesso tempo utile per i Gunners.

Arsenal, Rice (imago)

Non solo Zubimendi: le cessioni più importanti della Real Sociedad

La cessione di Martin Zubimendi è stata tra le più importanti nella storia del club. Il totale ricavato da vendite negli ultimi cinque anni ha toccato cifre elevatissime grazie alle cessioni di Isak al Newcastle, Robin Le Normand all’Atletico Madrid, e Alvaro Odriozola al Real Madrid.

Per tornare un po’ indietro nel tempo bisogna risalire al trasferimento di Asier Illarramendi al Real Madrid, uno dei più importanti per un giocatore spagnolo acquistato dal club madrileno. Quale sarà la prossima grande cessione della Real Sociedad? Troppo elevato il talento di Oyarzabal e Kubo, ma la squadra di Sergio Francisco ha già dimostrato di saper reagire sul campo di fronte a queste vendite. Da individuare il sostituto di Zubimendi, ma i vari “canterani” Gorrotxategi, Urko González de Zárate, Beñat Turrientes e Igor Zubeldia potrebbero essere degni eredi del talento di San Sebastian.

A cura di: Gerardo Guariglia

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