Dahoud, dal sondaggio del Sassuolo al gol in Champions

Dahoud, dal sondaggio del Sassuolo al gol in Champions

Da separato in casa a protagonista. Nel calcio basta poco per cambiare la prospettiva dei fatti, chiedere a Mahmoud Dahoud. Il centrocampista del Borussia Dortmund, esattamente un mese fa, era stato escluso da Edin Terzic nelle partite contro Lipsia e Mainz. Niente panchina, direttamente in tribuna.

La sua situazione può cambiare di nuovo rapidamente” aveva ammesso Terzic. Detto, fatto. Un mese dopo Dahoud è tornato protagonista con la maglia del Dortmund, segnando ieri sera il suo primo gol in carriera in Champions League nell’andata degli ottavi di finale contro il Siviglia. Haaland si è preso la scena da attore protagonista, ma Dahoud ha dato il suo contributo per dare il via alla rimonta al Sanchez Pizjuan.

 


 

Tempi lontani da un mese di gennaio dove Dahoud era pronto con le valige in mano per lasciare il Borussia, a caccia di una continuità persa. E in Italia c’era una squadra che aveva fatto più di un pensiero: il Sassuolo. Un asse di mercato già battuto in passato visto che, un anno e mezzo fa, da Dortmund arrivò Jeremy Toljan. Dahoud poteva essere un rinforzo per il centrocampo di De Zerbi, ma erano necessarie le uscite di Obiang e Bourabia che piacevano a Parma, Cagliari e Torino. 

 


 

Tutto è rimasto invariato, con Dahoud che ha riconquistato la fiducia dell’allenatore. Quella di ieri sera è stata la prima partita da titolare nel 2021, più di due mesi dopo l’ultima volta contro l’Eintracht Francoforte. Un talento che sta cercando di ritrovare lo smalto del passato, il primo siriano a giocare in Bundesliga lui che è nato ad Amude, al confine nord con la Turchia, e pochi mesi dopo la nascita si è trasferito con la famiglia in Germania.

 


 

Germania che è diventata la sua terra promessa, sia nei club che con la nazionale. Prima un Europeo U21 vinto nel 2017, poi il 2° posto nel 2019 e lo scorso ottobre la chiamata di Joachim Low in nazionale maggiore con l’esordio contro la Turchia. Una carriera di sali e scendi, un lungo percorso che appena qualche settimana fa poteva portarlo in Italia.