Dalla nascita del Vélez agli albiceleste in Serie A: il filo diretto che unisce Italia e Argentina

Italia e Argentina, due nazioni, sette titoli mondiali e soprattutto unite dal gioco più bello del mondo: il calcio. Spesso e volentieri la Serie A ha dato casa a molti giocatori argentini, dai campioni come Diego Armando Maradona a Gabriel Omar Batistuta, senza dimenticare anche squadre che hanno avuto quasi tutta la formazioni titolare di marca albiceleste. C’è però anche qualche italiano che ha fatto le sue fortune in Argentina, facendo nascere club storici della Primera Division.

Il Vélez, il club tricolore fondato da una fermata ferroviaria
Argentina, terra di calcio e di campioni che hanno scritto pagine memorabili del nostro calcio. Ci sono però anche imprenditori italiani che, tra Ottocento e Novecento, hanno lasciato l’Italia per andare in Sudamerica a cercare migliori fortune. Non è un caso che, nel capodanno del 1910, un gruppo di ragazzi di origine italiana di Liniers, quartiere di Buenos Aires, decise di fondare una squadra di calcio.

Come si chiama questa nuova squadra? L’idea di fondare il club è venuta ai ragazzi mentre erano nel tunnel del Ferro Carril Oeste, la prima ferrovia costruita in Argentina e corrispondente alla fermata “Vélez Sarsfield“. Detto fatto: lo stesso giorno venne fondato il “Club Atletico Vélez Sarfield“. I colori sociali inizialmente sono bianco e blu marino, per via della facilità per reperire maglie da calcio economiche. Nel 1916 vennero adottati, in onore delle origini italiane del club, il rosso, bianco e verde, il tricolore della bandiera fino a quando nel 1933 ritornò il biancoblu con la “V azulada” che ricorda il Brescia.

L’Argentina in Italia: da Maradona a Higuain al Catania albiceleste
Il filo diretto che unisce Italia e Argentina è segnato da quel pallone che fa impazzire milioni e milioni di spettatori ogni domenica. Come già detto, in Serie A spesso e volentieri hanno giocato i più grandi campioni della storia del calcio argentino. Basti pensare a Diego Armando Maradona a Napoli o a Gabriel Omar Batistuta alla Fiorentina e Roma, giocatori che non hanno bisogno di tante presentazioni visto la loro classe infinita.

Ma anche a bandiere come Javier Zanetti, l’uomo che ha vinto tutto con l’Inter, Hernan Crespo attaccante che ha vestito il nerazzurro, oltre che le maglie di Parma e Milan o Carlos Tévez, l’argentino che in due anni di Juventus ha sfiorato la vittoria della Champions League. Non possiamo dimenticare anche Gonzalo Higuain, il “pipita”, che ha scritto pagine di storia importanti con Napoli e Juve, segnando gol a raffica e superando anche Nordahl nel 2016. Ad oggi ci sono ancora tanti giocatori argentini che giocano in Serie A: da Lautaro Martinez a Paulo Dybala, passando agli juventini Angel Di Maria e Leandro Paredes o a Nico Gonzalez della Fiorentina. I primi quattro sono diventati Campioni del Mondo a Qatar 2022, mentre il giocatore della Fiorentina non è stato convocato per il Mondiale. Ma in passato c’è stata anche una squadra che ha avuto con 10 giocatori su 11 titolari argentini: parliamo del Catania 2010/11.

Andujar, Alvarez, Silvestre, Spolli, Carboni, Izco, Ricchiuti, Gomez, Bergessio, Maxi Lopez, 10 giocatori su 11 titolari di marca albiceleste, con il Papu Gomez che si è laureato Campione del Mondo a Qatar 2022.
L’allenatore? Manco a dirlo…argentino: Diego Pablo Simeone. Quella squadra del 2010/11 fu la squadra più sudamericana d’Europa. Questa formazione fu la base di quel “piccolo Barcellona” dal 2011 al 2013 sfiorò la qualificazione in Europa League con Montella e Maran e che ha dato lustro al calcio siciliano.
A cura di Federico Rosa