David Raya, portiere dell'Arsenal, ex Brentford (Imago)
Quella tra Arsenal e Brentford è anche la partita di Raya, il portiere cresciuto nelle serie inferiori del calcio inglese
Ogni volta che l’Arsenal batte un angolo un portiere trema. Mikel Arteta ha architettato schemi che, ostruendo spazio e tempo a portieri e difese, hanno reso i gunners una macchina da gol sulle palle inattive. Ci vorrebbe un portiere cresciuto nel fango per disinnescarle, qualcuno per cui sgomitare è un valore. Magari un giocatore cresciuto nelle serie minori. Tipo David Raya, che in questo weekend affronterà il Brentford, la squadra che lo ha proiettato nel calcio mondiale.
La sua è una storia in cui la voglia di emergere prevale su tutto. Nato in Spagna, lascia la penisola iberica da ragazzino per provare a diventare un uomo nelle serie minuti del calcio inglese.
Sbraccia, e non poco, per farsi largo nelle mischie della quinta serie inglese prima, la National League, e poi con la maglia del Blackburn, nobile decaduta del calcio britannico che galleggia fra League One e Championship col ricordo dei tempi di Kenny Dalglish e Alan Shearer.
Esperienze dure e faticose che però gli varranno la chiamata del Brentford. Le bees lo notano soprattutto per la sua abilità coi piedi sviluppata, come riportato in un’intervista ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, grazie alle sue esperienze nel futsal. Una qualità che noterà anche Mikel Arteta quando lo sceglierà come suo portiere nell’Arsenal.
Il debutto in Premier League inconsciamente gli indica il suo futuro. Giocherà contro l’Arsenal e il match si chiuderà sullo 0-0. Un clean che anticipa le sue due stagioni in Premier League al Brentford, fatte di parate, riflessi, guizzi e personalità.
Tutte caratteristiche che piacciono ad Arteta. Lo spagnolo vuole che la sua squadra imponga il proprio gioco dei primi respiri di ogni azione con un portiere che sappia garantire sicurezza fra i pali. Raya supera il casting e l’Arsenal gli offre l’opportunità della vita.
Passa ai gunners in prestito, ma i biancorossi non faticheranno a sborsare i 35 milioni per il riscatto dello spagnolo dopo una stagione pienamente convincente. Raya si integra alla perfezione sia nei meccanismi difensivi dell’Arsenal che nella manovra ideata da Arteta, diventando un cardine di tutta la struttura.
Se l’Arsenal ha la miglior difesa del campionato è anche per merito suo, di un portiere che non ha perso in mezzo al fango la voglia di emergere e che ha piantato nel suo passato i semi della sua maturazione. Uno lo incontrerà proprio in questo weekend, in una gara ricca di emozioni e ricordi.
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