Joselu, attaccante Al-Gharafa (imago)
L’eroe della scorsa Champions League del Real Madrid ha lasciato un segno indelebile, ma ora Joselu sembra quasi dimenticato
Nel teatro greco sarebbe stato chiamato deus ex machina. Una figura nata con la funzione di entrare in scena esclusivamente per risolvere una situazione complessa. Quella sera Joselu ne prese le vesti ribaltando una partita che stava volgendo a favore del Bayern Monaco. Con una doppietta spedì il Real Madrid in finale di Champions League, diventando l’eroe nell’unico palcoscenico in cui la vittima è sempre la squadra ospite. Contro l’Arsenal la squadra di Ancelotti avrà ancora ancora la stessa missione, ma dovrà portarla a termine senza il suo ultimo deus ex machina.
Il Real Madrid lo acquistò nella scorsa stagione dall’Espanyol, al termine di mercato che avrebbe dovuto portare l’arrivo di Kylian Mbappé.
Ritarderà di un anno, e il suo posto lo prenderà prima Bellingham e poi lui. Ora, però, dello spagnolo sembra quasi essersi perso il suo ricordo.
L’ex PSG, di fatto, è la principale causa della sua gloria e del suo addio. Lo stesso giocatore che gli ha permesso di vivere il momento più alto della sua carriera ha occupato quello spazio di cui aveva bisogno, spingendo il Real Madrid a cederlo nella scorsa estate all’Al-Gharafa.
Dopo le due reti fondamentali per il passaggio in finale di Champions League, il Real Madrid riscattò Joselu dall’Espanyol, che lo aveva ceduto dodici mesi prima con un prestito oneroso di 500 mila euro e un riscatto fissato a 1,5 milioni. Nessuna opposizione però alla sua volontà di provare una nuova esperienza nel campionato qatariora.
Da qui il passaggio all’Al Gharafa, con cui Joselu ha firmato un contratto di due stagioni in cui guadagnerà un totale di 8 milioni di euro.
In Qatar si è ambientato rapidamente. In 29 gare ha messo a segno 15 gol e in campionato è attualmente al terzo posto in classifica a otto punti dalla vetta, non troppi per un esperto di rimonte come lui.
Ora pero che però non è più nei blancos potrebbe questa sua caratteristica potrebbe mancare a Carlo Ancelotti, che dovrà trovare un altro interprete in grado di risolvere la questione rimontando il 3-0 della gara d’andata contro l’Arsenal
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