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Dele Alli tra rinascita, ripartenza e una formula particolare per andare all’Everton

Ci sono carriere che cambiano all’ultimo minuto e quella di Dele Alli è una di queste. Se ne è sempre parlato tanto, anche se il suo talento non è sempre venuto fuori come si aspettava. Luci e ombre, a intermittenza.  


 

Il rapporto di Dele Alli con i trasferimenti e il calciomercato si può raccontare in pochi capitoli. Febbraio 2016, lui è il fantasista del Mk Dons e il Tottenham lo nota: 5 milioni sul piatto e valigie fatte in fretta. Impossibile dire di no. Poco dopo arriva anche la convocazione in nazionale, grazie a una chiamata di Roy Hodgson. “Ti voglio con me tra i grandi”. Primo flash. 

Poi sono arrivati tanti lampi di alta classe alternati da momenti bui. Talento a non finire, ma anche bravate, risse e qualche comportamento sopra le righe. Dal pugno dato in pieno stomaco a Yacob, centrocampista del West Bromwich, al dito medio mostrato all’arbitro in nazionale contro la Slovacchia. Squalifica, 5mila euro di multa e sospensione da parte della Fifa. Tenebre che squarciano un cielo fatto di luci e talento.  


 

Pochettino al Tottenham lo ha sempre protetto, coccolato e stimato.Ha il carisma dei fenomeni. Farà una grande carriera”. Promessa non mantenuta, se non a sprazzi. Nei primi due anni con Pochettino è devastante: sempre in doppia cifra, assist e giocate da capogiro. La coppia con Kane è di quelle delle meraviglie. Poi il buio. Tanti infortuni e una condizione mai ritrovata. Adesso l’addio, in direzione Everton con la speranza di ripartire.  


 

La formula del trasferimento è insolita e particolare: i Toffees pagheranno Alli in base al numero di presenze che effettuerà con la sua nuova maglia. Se il giocatore disputerà ottanta partite nei due anni e mezzo previsti sul suo contratto, l’Everton pagherà un totale di quaranta milioni al Tottenham. Se non dovesse giocare il prezzo verrà ricalcolato in base alle presenze. Ora la carriera di Dele è a un bivio: rilanciarsi o fallire un’altra occasione. Il talento e i piedi sono dalla sua, servirà la testa giusta e la continuità.

Lorenzo Cascini

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