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Dragovic, a un centimetro dalla Sampdoria: era tutto pronto, anche… l’outfit per la firma

Tutto pronto per la partenza. Volo prenotato, visite mediche in programma. Perfino gli outfit per il giorno della firma erano decisi. Mancavano davvero pochi passi: salire sull’aereo, atterrare in Italia e firmare. E invece la trattativa tra Sampdoria e Stella Rossa per Aleksandar Dragovic è saltata. Una di quelle storie di mercato matte, tutte da raccontare.

Dragovic, il fedelissimo di Stankovic

Facciamo un passo indietro, anche due. La Sampdoria, in piena zona retrocessione, a dicembre, ha bisogno di rinforzi. Dejan Stankovic incontra il direttore sportivo, Mattia Baldini, e mette sul tavolo un nome. Sottolineato, cerchiato, calcato. Insomma, prioritario. Trattasi proprio di Dragovic. 31 anni, esperto difensore centrale con un passato tra Leicester e Bayer Leverkusen. Cento presenze esatte in nazionale austriaca.

 


 

Roccioso e lottatore, perfetto per la causa-salvezza blucerchiata. Ma soprattutto, fedelissimo di Stankovic. Insieme, alla Stella Rossa, nella stagione 2021-22, hanno vinto la Coppa di Serbia. E Dragovic, solo in quell’annata, ha totalizzato 52 presenze. Ripetiamo, cinquantadue. 34 in campionato, 5 in coppa, 13 tra preliminari di Champions e Europa League. Dire che il rapporto tra i due è splendido è riduttivo.

Il sogno Serie A e il muro della Stella Rossa

Stankovic allora parte subito alla carica e, con l’ok di Baldini, tempesta il difensore di chiamate e messaggi. Una corte che porta ottimi frutti: Dragovic si convince. Vuole solo la Sampdoria e lo mette bene in chiaro, affiancato dal suo agente, Marcello Brillmann, in un incontro con la dirigenza della Stella Rossa. I serbi fanno muro: “Sei troppo importante per noi, non puoi partire, stiamo lottando per il titolo”. Ma il classe ’91 punta i piedi. “La Serie A è il mio sogno, fatemi andare”.

 


Dragovic con il suo agente Marcello Brillmann

 

Passano i giorni, la Sampdoria presenta la prima offerta ufficiale. Prestito con obbligo di riscatto attorno al milione legato alla salvezza. Respinta. Il Siviglia prova ad inserirsi, ma non trova l’accordo. E allora è di nuovo Samp (e Dragovic) contro Stella Rossa. Seconda proposta, poi la terza. Il prestito da gratuito diventa oneroso, per provare a convincere il club serbo.

L’accordo: cifre concordate… ma Dragovic resta alla Stella Rossa

Alla fine la stretta di mano (virtuale) arriva. Brillmann fa quadrare i conti tra domanda e offerta, e il 25 febbraio Dragovic fa le valigie, pronto a lasciare il ritiro in Turchia. Tra Doria e Stella Rossa il pezzo concordato è attorno al milione e mezzo complessivo, tra cifra del prestito e riscatto (in caso di permanenza in Serie A).

 


Poi, però, qualcosa si inceppa. Il giorno stesso, i serbi sfidano il Ludogorets in un’amichevole di allenamento. Prima partita senza Dragovic. Il risultato a fine primo tempo gela il sangue dei dirigenti: 0-3 per gli avversari dopo quarantacinque minuti. Primo pensiero: “Dragovic non si muove”.

Acchiappato per i capelli, proprio a poche ore dalla partenza, il centrale austriaco osserva il suo destino cambiare in qualche minuto. Vedeva già l’Italia, resterà alla Stella Rossa. La Samp prova a riformulare la proposta, ma niente da fare. “Resta qui, potete offrire qualunque cifra”. Decisione presa. E il matrimonio è saltato. O meglio, almeno rinviato. Chissà che il nome non possa tornare di moda in estate, se i blucerchiati dovessero riuscire nell’impresa salvezza.

Luca Bendoni

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