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La cena con il Real e la sbandata del Barça: Dybala poteva diventare “Joya de España”

Solo conoscendo a fondo il tormento si può godere appieno delle gioie della vita. Vera o no, probabilmente in questa affermazione ci si rivede Paulo Dybala. Un gioiello che dopo una stagione complicata, condizionata da troppi acciacchi fisici, sta finalmente tornando al centro della sua Juventus. Una carriera è fatta di momenti, negativi dai quali rialzarsi e positivi sui quali esaltarsi. E Paulo in maglia bianconera ha visto e vissuto tutte le sfumature.

 


 

 

Quella candida dei blancos, quando ancora vestiva il rosanero. Il Real Madrid fu il primo top club che mise gli occhi su Dybala, già nella stagione 2014-2015. I 13 gol e 10 assist con la maglia del Palermo avevano già fatto rumore e il direttore generale del club Josè Angel Sanchez volle incontrare il suo agente. Per capire la situazione dell’argentino e concretizzare l’interesse per il gioiello del Palermo, prima degli altri. Una cena informale all’Hotel Cavalieri Waldorf Astoria, la base del Real Madrid quando viene a Roma. Nulla di ufficiale ma con un invitato fantasma attorno a quel tavolo con vista sulla Capitale. Quella Juventus che poche settimane dopo chiuse l’accordo con Zamparini per 40 milioni di euro.

 


 

Ma la sfumatura più bella e luminosa è stampata in una notte di primavera a Torino. 11 aprile 2017, la doppietta al Barcellona in Champions League. Il giorno del definitivo innamoramento dei blaugrana per Paulo Dybala. Erano mesi che il club spagnolo aveva messo gli occhi sull’argentino, incontrando più volte il suo agente di allora. A Barcellona, all’aeroporto di Milano, in albergo. Ogni occasione era buona per parlare di Paulo, capire i costi dell’operazione, mettendo pressione alla Juventus che proprio in quei mesi primaverili stava discutendo il rinnovo di contratto.

 


 

Un anno e mezzo di Juventus aveva scoperto il vaso di Pandora. Barcellona, Manchester United, Manchester City, ancora il Real e il Chelsea, tutti volevano la Joya. E il telefono del suo agente non smetteva di squillare. Ma la telefonata più importante arrivò da Corso Galileo Ferraris due giorni dopo la notte dello Stadium. “Paulo, c’è il rinnovo da firmare. Vieni in sede”. 

Ancora una volta. Da attore silente e all’oscuro dei corteggiamenti altrui, a protagonista dell’affondo decisivo. La Juventus è stata sempre un passo avanti a tutti.

 

Marco Juric

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