Amarcord

Emery sfida il PSG: ecco com’era il suo Paris (che si fermò agli ottavi)

Unai Emery affronta il PSG in Champions con il suo Aston Villa. Un salto nel passato: ha allenato i francesi per due stagioni.

L’andata al Parco dei Principi è finita 3-1 per il Paris Saint-Germain. Desiré Doué e Khvicha Kvaratskhelia protagonisti: il trionfo delle ali d’attacco di un Paris stellare… ma senza “stelle” dichiarate.

E’ cambiato tanto in questi anni. Niente più Messi, Mbappé e soprattutto Neymar. Niente Ibrahimovic e niente Cavani: il PSG di oggi vince grazie a una squadra giovane e dal tasso tecnico altissimo.

Una situazione ben diversa rispetto a otto stagioni fa, quando Unai Emery – che oggi sfida i parigini con il suo Aston Villa – sedeva sulla panchina del club francese e la squadra era piena di campioni pagati a peso d’oro.

Una strategia che, probabilmente, non ha pagato. Il Paris Saint-Germain di Emery – stagioni 2016/17 e 2017/18 – è uscito entrambe le volte agli ottavi di Champions League e ha vinto solo uno dei due campionati di Ligue 1 a disposizione (nel 2016/17 trionfò il Monaco di Mbappé, Falcao e Bernardo Silva).

Neymar, ex stella del PSG di Unai Emery (Imago)

Chi giocava nel PSG di Unai Emery?

L’immagine della prima stagione di Emery sulla panchina del PSG è la memorabile (e drammatica) sconfitta in Champions League contro il Barcellona. 4-0 per i francesi all’andata, remuntada dei blaugrana al ritorno per il 6-1 finale. Il protagonista? Neymar. Con la maglia dei catalani – passerà al Paris pochi mesi più tardi con il pagamento della faraonica clausola rescissoria da 222 milioni di euro.

Quanto alla rosa a disposizione di Emery, nella sua prima annata parigina, in porta si alternavano Kevin Trapp e Alphonse Areola. I difensori centrali erano Marquinhos, Thiago Silva, David Luiz e Presnel Kimpembe. A sinistra uno tra Maxwell e Kurzawa, a destra uno tra Meunier e Aurier. In mezzo al campo il gioco passava dai piedi degli italiani Marco Verratti e Thiago Motta, accompagnati da Javier Pastore, Rabiot o Matuidi. Davanti i protagonisti erano Lucas Moura, Angel Di Maria ed Edinson Cavani.

Nell’estate 2017 è arrivata una rivoluzione. Dentro Neymar e Mbappé, fuori giocatori esperti come Matuidi e Aurier. 400 milioni per due soli acquisti (quelli di Mbappé pagati l’anno successivo grazie alla formula del prestito con diritto di riscatto), ma non è stato abbastanza per alzare la Champions League. E magari qualcuno a Parigi, ritrovando Emery da avversario con l’Aston Villa, avrà ripensato a questi anni di sogni andati a vuoto.

Luca Bendoni

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